L’ambiente, o almeno una sua parte, entra in fibrillazione per la brutta sconfitta di Cagliari. Dobbiamo però essere tutti lucidi e mantenere i nervi saldi, onde evitare di scaricare tensione e nervosismo sulla squadra. Il Genoa è una neopromossa e ha collezionato 11 punti in altrettante partite: assolutamente in linea con l’obiettivo di salvarsi con qualche partita d’anticipo.
Ricordiamo infatti che la quota salvezza negli ultimi anni si è progressivamente abbassata arrivando dai 36-37 punti di qualche anno fa ai 31-32 punti degli ultimi 2 campionati.
Il Genoa è una neopromossa e non ha cambiato pelle in estate. La scelta è stata quella di non smantellare l’ossatura della squadra originaria, che per 8/11 è ancora quella titolare in B. Se a Martinez, Bani, Dragusin, Sabelli, Frendrup, Badelj, Strootman, Albert aggiungiamo anche Vasquez, già di proprietà, si arriva ai 9/11. Si arriva addirittura a 10/11 partendo con Haps dall’inizio.
L’unico nuovo vero titolare è Mateo Retegui perché De Winter, Martin, Malinovsky, Thorsby e Messias, si contendono il posto con gli altri, considerano infortuni, cambi, squalifiche, tattica.
La società ha sinora compiuto degli sforzi importanti: sicuramente a gennaio aggiusterà la rosa, andando a coprire quei ruoli carenti e prestando a calciatori entrati in crisi di identità.
Ora sotto con l’Hellas in crisi nera. La piazza scaligera è una polveriera tra contestazioni, faide tra tifosi e cessioni societarie. Baroni deve salvare la panchina e verrà a Genova per fare risultato pieno. Il Grifone dovrà sfoderare una partita di sacrificio. Non sarà una partita per palati fini e buongustai. E’ la lotta salvezza, bellezza!