Alberto Malesani da Verona, salvo clamorosi colpi di scena, guiderà il Genoa 2011-2012. Conscio quindi di rischiare una brutta figura, decido di espormi in anticipo. La scelta mi lascia perplesso, molto perplesso, anche se l’unico giudice resta il campo. Lo scaligero ha una carriera di alti e bassi. Più alti che bassi.
Verso la fine degli anni 90 Malesani sale alla ribalta con il suo gioco offensivo e spettacolare. Il veronese lavora bene a Firenze, dove é molto amato dalla tifoseria. E lavora molto bene a Parma, dove vince la Coppa Uefa, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana.
Nel 2001-2002 è alla guida dell’Hellas. Il girone d’andata è stratosferico: gli scaligeri offrono spettacolo e sono ai margini della Zona Uefa. Il girone di ritorno è caduta libera: il Verona rovina clamorosamente in Serie B, senza essere di fatto mai stato in zona retrocessione. Malesani non riesce a invertire la tendenza, ma sarà comunque confermato in Serie B.
Malesani vive anche un’interessante esperienza nel campionato greco alla guida del Panathinaikos, con cui disputa anche la Champions League. In quegli anni rilascia un’intervista, diventa leggendaria e seconda per popolarità solo a quella del Trap a Monaco di Baviera, a difesa dell’operato suo e della sua squadra. Il veronese è un allenatore dal carattere spumeggiante, ed è anche molto simpatico. Una piazza come la nostra, capace di passare dall’esaltazione alla depressione in una settimana, rischia di innescarlo o travolgerlo.
Credo che al Genoa serva invece un allenatore di equilibrio. Onestamente mi terrei Ballardini. Chissà che il penoso finale di campionato del Bologna e gli attestati di stima del pubblico genoano al Balla, non abbiano indotto Preziosi a cambiare idea.
Federico Santini
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