Novara 2005 e 2012: la storia del Genoa passa ancora nella città  piemontese

E’ il 29 settembre 2005. La maledetta estate 2005 è appena trascorsa. Il Genoa, pare, è la metastasi del calcio italiano. Luciano Moggi è Direttore Generale della Juventus. Franco Carraro è Presidente della FIGC. Treviso, Ascoli ed Empoli sono in Seria A. La nazionale italiana ha vinto solo tre mondiali. Il Presidente della lega di […]


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E’ il 29 settembre 2005. La maledetta estate 2005 è appena trascorsa. Il Genoa, pare, è la metastasi del calcio italiano. Luciano Moggi è Direttore Generale della Juventus. Franco Carraro è Presidente della FIGC. Treviso, Ascoli ed Empoli sono in Seria A. La nazionale italiana ha vinto solo tre mondiali. Il Presidente della lega di Serie C è Mario Macalli, che chiede la radiazione del Genoa CFC, iscritto ex lege nel Girone A della attuale prima divisione, da tutti i campionati professionistici. I vergini tifosi di tutta Italia (eccezion fatta per i napoletani) condividono la decisione di giustiziare Enrico Preziosi e il Vecchio Grifone.

Il Genoa di Vavassori (Gazzoli; Ambrogioni, Stellini, De Angelis, Bacis; Tedesco, De Vezze, Coppola, Minetti, Sinigaglia, Zaniolo) incrocia allo Stadio Piola il glorioso Novara. L’undici di Cabrini (Franzese, che parerà un rigore; Nicoletto, Colombini, Porcari, Ciuffetelli; Bonfanti, Morganti, Braiati; Rubino, Martinetti, Cristiano) ha ambizione di zona play off.

Per gli sportivi di Novara è un grande giorno. Il Genoa si porta dietro le televisioni satellitari. Il Novara, seppure in diurna, gioca per la prima volta su Sky. Alcuni tifosi tiepidi piemontesi addirittura disertano lo stadio per vedere l’effetto che regala la propria squadra in pay tv.

Il Genoa si porta dietro anche un codazzo di qualche migliaio di seguaci. La tessera del tifoso è ancora un’utopia, ed è possibile girare liberi per gli stadi italiani. I giornali cittadini sono un po’ preoccupati per l’arrivo di questa tifoseria, recente protagonista di manifestazioni di piazza e della sospensione di una partita di Coppa Italia.

Ma l’atmosfera allo stadio è serena, l’accoglienza è buona, la giornata tranquilla. E di festa, almeno per i tifosi azzurri. Il Genoano ha niente da festeggiare: squadra in C1, presidente in difficoltà giudiziaria. Il Genoano, ricatapultato nel tunnel delle serie minori, vede il nuovo tunnel come infinito. Ma la fede del Genoano nel Genoa ha un “quid” mistico e ascetico, e quindi, nel profondo del proprio cuore, sogna e crede ancora nel riscatto.

La partita finì 1-1, con una rete del subentrare Elia grazie al solito svarione difensivo (Bacis) a pareggiare il conto del solito golletto di Tedesco sotto porta.

Il 29 settembre 2005 la storia del Genoa cambiò. e la classica sfortuna Grifonesca smise in qualche modo di accanirsi conto il Vecchio malandato Balordo.

Basteranno pochi mesi per ribaltare molti giudizi e atteggiamenti. La Giustizia sportiva sarà mansueta con Juve (salvata dalla C) Milan, Fiorentina, Lazio (salvate dalla B). Il buon trattamento per le squadre invischiate nelle torbide acque della giustizia sportiva comporterà all’Inter il risarcimento di uno scudetto, e alla Roma di una qualificazione in Champions League. Moggi si dimise. Carraro si dimise. Macalli a onor del vero è ancora li, e la qualità della Lega Pro è decisamente peggiorata.

Da Novara a Novara la storia del Genoa passa ancora di lì. Uniti si vince. Mai un passo indietro.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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