Non il 4-4-2 di due anni fa, ma 5-3-2. Questo lo schema per blindare la difesa e macinare punti. Dietro a numeri una filosofia e una strategia molto diversa dal Delneri pensiero. Ballardini ha subito capito che il primo obiettivo della sua nuova esperienza rossoblu deve essere la blindatura della difesa. E quindi il tecnico ha varato una difesa “a tre”, o a “cinque”, che dir si voglia.
L’allenatore romagnolo ha dichiarato di aver schierato così la squadra proprio per contenere la Juventus sulle fasce. Ma l’idea del 5-3-2 non ci sembra affatto male. Anzi, è da riproporre.
Oggi il Genoa può contare in rosa su veri e propri martelli difensivi come Manfredini, Portanova, Granqvist e rincalzi sicuri come Acerbi e Moretti. Parliamo di giocatori che soffrono gli spazi larghi, e si esaltano nel “corpo a corpo” e nella marcatura in aria.
Sulle corsie esterne largo a Pisano (Marco Rossi) e Antonelli (Vargas) per difendere e attaccare.
Il centrocampo a tre è il reparto attualmente più corto. Matuzalem è la mente, Kucka il guastatore. Il terzo al momento è Oliveira (Bertolacci), ma in realtà si cerca un secondo mediano di contenimento. Un Biondini, per intenderci.
Davanti a ruotare Immobile, Floro Flores e il vero valore aggiunto della squadra Marco Borriello.
Questo dovrebbe essere il Genoa che si giocherà le residue carte per la salvezza. E finalmente, dopo aver visto cercare di salvarsi applicando il fuorigioco sul cerchio di centrocampo, riteniamo questo nuovo approccio puro buon senso.
“La Sfinge” è tornata. Tutti pronti: si”balla”.
Federico Santini
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