Il Genoa per la seconda domenica di fila è fuori del terzetto delle retrocedenti, grazie, va detto, alla penalizzazione inflitta al Siena dalla giustizia sportiva. Ma nel borsino della Serie A il Grifone è in forte rialzo.
Ballardini è infatti riuscito nell’impresa di trovare la soluzione tattica corretta, rigenerare la squadra nello spirito e nel morale, catalizzare l’entusiasmo di (tutti) i tifosi e incassare cinque punti in tre partite durissime. Punti, facendo i conti della serva, guadagnati.
Oggi il Genoa vanta una delle difese più chiuse del massimo campionato, fondamenta su cui costruire la propria salvezza. Portanova, Manfredini, Granqvist costituiscono un pacchetto arretrato esperto, sicuro e solido. L’imbarazzante modo di difendere dell’epoca Delneri è per fortuna un incubo lontano.
Proviamo a fare due calcoli. E appuriamo subito che la quota salvezza dei 40 punti, negli ultimi anni, è stato un falso mito. Dal ritorno del Genoa in A, infatti, la salvezza si è sempre materializzata per tutti a 37 punti.
Ovviamente meglio non rischiare e porsi l’obiettivo di incassare ancora 18 punti nelle ultime 14 partite. Anche perché gli scontri diretti per ora vedono i rossoblù in svantaggio.
E’ peraltro abbastanza evidente che oggi la lotta per non retrocedere è un discorso a quattro, proprio tra Genoa, Siena, Pescara e Palermo.
La fascia che inizia con i 25 punti del Cagliari e arriva ai 28 di Doria, Torino e Chievo sembra essere di garanzia, anche perché dopo la sosta di fine marzo inizieranno i pareggi più o meno di comodo per molte squadre.
Il Genoa ha ora il compito di centrare la vittoria interna con l’Udinese, ma anche un pareggio non sarebbe da buttare via. La successiva, decisiva, visita a un Palermo desolatamente ultimo in classifica sarà infatti partita decisiva.
Federico Santini
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