Ecco perché la retrocessione della Samp gioverebbe al Genoa

Sono stupito. Alcune componenti cittadine avanzano l’ipotesi che una eventuale retrocessione della Sampdoria in Serie B danneggerebbe il Genoa. La tesi, portata avanti non so per quale ragione, mi lascia esterrefatto: non sono assolutamente d’accordo e ne spiego le motivazioni. Da un punto di vista economico, è innegabile che l’incasso di un derby sia il […]


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Sono stupito. Alcune componenti cittadine avanzano l’ipotesi che una eventuale retrocessione della Sampdoria in Serie B danneggerebbe il Genoa. La tesi, portata avanti non so per quale ragione, mi lascia esterrefatto: non sono assolutamente d’accordo e ne spiego le motivazioni.

Da un punto di vista economico, è innegabile che l’incasso di un derby sia il migliore della stagione. Dal punto di vista sportivo vero è anche che la spinta competitiva di due squadre in A può essere virtuosa in termini di manifestazione di appartenenza e merchandising. Non bisogna tuttavia essere dei geni della finanza mondiale per afferrare una serie di concetti semplici e dinamiche chiare del calcio di oggi. Una retrocessione porta sempre al crollo delle entrate da Lega Calcio, diritti televisivi, biglietti, sponsor e merchandising. Il “danno”, valutabile per una media società in circa 20-25 milioni di euro, distrugge l’equilibrio economico di qualsiasi società calcistica. Questo scompenso può essere fronteggiato in due modi: tramite la cessione dei giocatori migliori e l’acquisto di colleghi che guadagnano molto meno, o tramite il versamento da parte dell’azionista di maggioranza di svariati milioni di euro a fondo praticamente perduto.

La Sampdoria andrebbe quindi incontro a una inevitabile rifondazione, che potrebbe anche non coincidere con l’immediato ritorno in Serie A. Esempi più o meno recenti? Reggina, Torino, Livorno, Empoli. Non ingannino Siena e Atalanta: il loro immediato rilancio è legato al cambio di proprietà e quindi a nuovi importanti investimenti.

Una Sampdoria nella serie cadetta avrebbe anche altre implicazioni favorevoli al Vecchio Balordo. Il Genoa beneficerebbe della redistribuzione della buona fetta di diritti televisivi che oggi la Sampdoria giustamente incassa. Il Genoa avrebbe inoltre l’esclusiva per la Seria A sul territorio, con la possibilità di vendere a prezzi più alti il proprio prodotto a sponsor, inserzionisti e investitori vari. I big match a Marassi richiamerebbero più tifosi ospiti (Juve, Milan, Inter in primis) che oggi hanno un’alternativa per vedere la propria squadra impegnata a Genova. Il genoano sarebbe l’unico interlocutore calcistico a livello nazionale e potrebbe comunque rimarcare la propria genoanità con ancora maggiore entusiasmo.

Dulcis in fundo i successi di una squadra, se accompagnati alle sciagure sportive dell’altra, hanno un altro effetto particolare. Le vittorie convincono gran parte dei bambini a tifare per una squadra piuttosto che per un’altra. Una situazione con un Genoa in A e una Sampdoria in B, soprattutto se si protraesse per qualche anno, porterebbe molti bambini a scegliere i colori rossoblu, con evidente ritorno nel medio e nel lungo periodo. Per fare un esempio il Chievo sta acquisendo fette sempre più significative di tifosi veronesi a scapito dell’Hellas. Impensabile sino a pochi anni fa. Ed è innegabile che molti tifosi abbiano scelto Sampdoria sull’onda dei risultati dell’era Mantovani e delle nostre contestuali debacle.

Per tutti questi motivi, sostenere che il Genoa guadagni da una Sampdoria in A è un falso sportivo, economico e storico. A meno che si soffra della sindrome di Stoccolma o si voglia solo pensare agli sfottò post derby e non alla crescita e affermazione del Genoa a livello nazionale.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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