E ora il Vecchio Balordo deve osare per volare

Un gran bel Genoa.  Un 4-2-3-1, di offesa, flessibile che riesce a innescare un centravanti vero, una seconda punta cataclismatica, due attaccanti esterni capaci di mettere il turbo e far volare il Grifone. Questo gran bel Genoa, cui Marino ha dato un’identità tattica e di gioco precisa in meno di un mese, può ora cercare di […]


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Un gran bel Genoa.  Un 4-2-3-1, di offesa, flessibile che riesce a innescare un centravanti vero, una seconda punta cataclismatica, due attaccanti esterni capaci di mettere il turbo e far volare il Grifone. Questo gran bel Genoa, cui Marino ha dato un’identità tattica e di gioco precisa in meno di un mese, può ora cercare di capire cosa fare da grande. Il Grifone, se vuole entrare nel gotha italiano calcistico 2011-2012, deve  affrontare con concretezza le due imminenti trasferte di Catania e Bergamo per affrontare il successivo doppio turno casalingo di slancio.

Il Vecchio Balordo deve osare. La classistica è tranquilla, la squadra diverte, lotta, fa e sa soffrire: insomma piace. Piace sopratutto al genoano, consapevole che il Genoa ha nel suo DNA alcune combinazioni genetiche storiche: complicarsi la vita, far riaprire agli avversari le partite negli ultimi minuti, soffrire fino al fischio finale.

Questo Genoa che non pareggia mai può, deve ora osare e puntare a fare 10 punti nelle prossime quattro partite. I mezzi li ha. Osare, peraltro, è gratis. Sarebbe un peccato non provarci.

Federico Santini

federico.santini@yahoo.it

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