Un Genoa spettacolare si riscatta dall’umiliazione subita a Napoli prima di Natale e infligge una lezione di umiltà a una delle sedici squadre migliori d’Europa. La squadra di Mazzarri, è scesa in campo con supponenza, convinta forse di fare un sol boccone dell’avversario, anche con il minimo sforzo. La stessa supponenza, permettetemi di dire, che il pur bravissimo Mazzarri adotta sistematicamente dopo ogni debacle delle sue squadre.
Mi è sembrato particolarmente stucchevole il riferimento all’arbitraggio fatto dal tecnico livornese per giustificare una sconfitta comunque netta e meritata.
Le dichiarazione post sconfitta di Mazzarri sono spesso insopportabili, soprattutto alle orecchie di un tifoso, quello genoano, sempre molto critico con la propria squadra e i propri giocatori. Possibile che sia sempre colpa dell’arbitro, del calendario, del campo, del vento, dell’infortunio, della sfortuna? In Italia dovremmo imparare a saper perdere, oltre che vincere.
Dobbiamo complimentarci con Mister Marino: il suo 4-2-3-1 “flessibile” consente al Grifone di volare con le ali Sculli e Jankovic. Un Genoa offensivo, come non si vedeva da tempo, e soprattutto come non si vedeva con Malesani, che pur non poteva contare su Sculli, Gilardino e Biondini. Speriamo che il Genoa possa trovare continuità di rendimento, soprattutto offensiva, anche perché la difesa è condannata a subire comunque tanto.
Le prossime cinque partite, di cui tre in casa, ci potranno dire molto sul futuro di questo “nuovo Grifone”.
Federico Santini
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