Svegliati Genoa!

Dopo l’ennesima prestazione arrendevole contro la Juventus, occorrerà tutt’altro tipo di atteggiamento nel derby: orgoglio e impeto

Marco Liguori

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Ieri sera, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, è andata in scena allo “Stadium” l’ennesima rappresentazione del Genoa arrendevole. Siamo tutti d’accordo sul fatto che gli infortuni hanno bloccato tanti giocatori e che per questo motivo Shevchenko è in grande difficoltà. Ieri mancava anche il regista (Rovella è già out da alcuni giorni): Badelj è stato colpito da un attacco febbrile e si spera che recuperi subito per il derby di venerdì. Contro la Juventus si è rivista purtroppo una squadra destinata a recitare il ruolo di vittima sacrificale: se è vero che l’attacco rossoblù è in piena crisi, non si è visto neppure qualche giocatore effettuare qualche tentativo dalla distanza. D’altronde le statistiche parlano chiaro: zero tiri e una serata di tutto riposo per il portiere juventino Szczęsny. E’ un rilievo numerico che fa ancor più male, visto che la Juventus di ieri sera non è apparsa irresistibile: con l’arrendevolezza del Grifone, ha ovviamente preso il comando delle operazioni e ha vinto.

Squadra male assortita, dicevamo ieri durante “Il Salotto del Grifone” su Facebook: non si può neppure pensare forse a una soluzione estemporanea, come ad esempio (è solo un’ipotesi) come Cambiaso punta. La coperta è corta: mancherebbe subito un giocatore sulla sinistra. Come ho già detto in precedenza, spero sempre che Shevchenko faccia solo pretattica in vista della stracittadina e che invece possa recuperare almeno un attaccante (Destro guarisci per favore!), un difensore (capitan Criscito sarebbe fondamentale per infondere grinta alla squadra) e un esterno (Fares). E’ una speranza e nulla più, ma bisogna almeno provare a pensarlo: il derby della Lanterna è l’ultima gara alla portata del Genoa, poi ci saranno gli scontri proibitivi contro Lazio e Atalanta. Ci vorrebbe una prestazione tutta orgoglio e impeto per raccogliere punti in una partita che molto spesso premia la squadra con maggiori energie, fisiche e psichiche, più che quella superiore tecnicamente. Comunque sia, come già accaduto negli anni scorso, il Genoa dipenderà molto dai risultati altrui: per ora lo Spezia va al piccolo trotto ed ha due soli punti di distacco dai rossoblù, mentre Samp, Venezia ne hanno cinque, pari a una vittoria e due pareggi, un divario non incolmabile. Ma il Grifone si deve svegliare (diciamolo anche in dialetto: adescite Zena!) e cominciare a correre, se vuol raggiungere l’obiettivo della permanenza in serie A.

Intanto, impazzano le voci di mercato, ma la domanda che si pongono i tifosi è una sola: quando arriverà un dirigente esperto, un “lupo di mare” che sappia rivoltare la squadra come un calzino prendendo giocatori per conquistare la salvezza? Il mese di dicembre è quello dedicato a intessere le relazioni “diplomatiche” per acquisire atleti validi ai propri scopi: per ora non ci sono novità. Passo e chiudo!

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.