PREZIOSI: «Non dimentico che sono stato trattato come un criminale mafioso»

Il presidente rossoblù è molto amareggiato per il trattamento ricevuto dopo Genoa-Venezia del 2005. E aggiunge dopo l'annullamento della Cassazione: «Mi dispiace che oggi a livello nazionale non sono stato chiamato da messuno»


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Il presidente del Genoa Enrico Preziosi il giorno dopo la sentenza di Cassazione che ha annullato i processi precedenti a carico del club rossoblu’ in merito alla presunta frode sportiva nel match del 2005 col Venezia, è un uomo ancora molto arrabbiato: «Non riesco ad essere contento. Diciamo che sono serenamente incazzato. Ora si rimette tutto in gioco, ma non sono euforico per questo se ripenso a tutto il fango che mi è stato gettato addosso. Non dimentico che sono stato trattato come un criminale mafioso in quel periodo. E mi dispiace che oggi a livello nazionale non sono stato chiamato da messuno, nè da quei giornali che mi hanno massacrato e neppure dai miei colleghi presidenti. Ma gioisco qui con i miei amici, i miei tifosi, la mia squadra alla quale ho detto che se battiamo il Bologna scaleremo qualche posizione in classifica e ci potremo togliere ancora tante soddisfazioni. E le vittorie sul campo sono quelle che mi danno tanta felicità».

Preziosi ha proseguito parlando del raggiungimento della zona che dà l’accesso alla Europa League: «Non avevamo fissato nessun premio, ma oggi lo faremo perché sappiamo di poterci povare, la squadra mi è sembrata possibilista e consapevole».

In precedenza Enrico Preziosi aveva pranzato con il tecnico Gasperini: «Stiamo già programmando il futuro, siamo nelle condizioni per farlo». Riguardo alla programmazione, il numero uno rossoblù ha spiegato che: «Marzo è un mese fondamentale per programmare ed è importante riuscire a farlo». Però ammonisce le società interessate ai giovani del Grifo. «Noi non siamo un supermercato – ha spiegato Preziosi – dove tutti possono attingere. Discuteremo di tutto con tutti». Un’ultima battuta per la situazione di Criscito e Palladino: «Con la Juve ne riparleremo a fine aprile. Credo comunque che quest’anno il mercato sarà condizionato dai problemi economici, ci saranno pochi soldi da spendere, magari questo potrebbe avvantaggiarci».

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