Presentato al Museo del Genoa il film sul centenario della tournee in Sudamerica

Per l'occasione, a Fondazione Genoa 1893 ha allestito la mostra “1923-2023, il Centenario della Tournée del Genoa in Sudamerica”


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Dopo un secolo, arriva una importantissima celebrazione per i tifosi del Genoa. In occasione del Centenario della Tournée del Grifone in Sud America, la Fondazione Genoa 1893, in collaborazione con MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana e la Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia ETS di Bologna, hanno presentato questa mattina, al Museo della Storia del Genoa, il ritrovamento del film relativo alla tournée del Genoa in Sud America nell’estate del 1923, restaurato grazie al contributo della Fondazione Genoa 1893 ETS. Fresco vincitore del suo ottavo titolo nazionale, senza subire sconfitte in 28 incontri e con solo 6 pareggi, il Genoa viene invitato in Sudamerica per una tournée in Argentina e Uruguay per elevare il calcio locale a un livello internazionale. In occasione del glorioso centenario dell’avventura in Sudamerica, la Fondazione Genoa 1893 ha allestito la mostra “1923-2023, il Centenario della Tournée del Genoa in Sudamerica”, che sarà presente nella sede del Museo del Genoa (Palazzina San Giobatta, via al Porto Antico
4, Genova) da domani sino al 26 Novembre 2023.

Alla conferenza sono intervenuti: Alessandra Bianchi Assessore allo Sport del Comune di
Genova, Simona Ferro Assessore allo Sport della Regione Liguria, Eugenio Segalerba
Membro del Consiglio d’indirizzo della Fondazione Genoa, Paolo Masini Presidente
Fondazione MEI Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, Paolo Simoni, Direttore
Archivio Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Michele Manzolini,
coordinatore del progetto di restauro della pellicola per Archivio Home Movies – Archivio
Nazionale del Film di Famiglia e Pierpaolo Viaggi, autore del libro “1923-1925 Il Genoa alla scoperta del calcio sudamericano”. Durante la presentazione sono stati proiettati i video messaggi di Fabrizio Lucentini Ambasciatore d’Italia a Buenos Aires e Giovanni Iannuzzi Ambasciatore d’Italia in Uruguay.

«Questo ritrovamento – ha detto Paolo Simoni, direttore dell’Archivio Home Movies – si inserisce in una modalità di raccolta di archivi privati, dove che consiste nel ritrovare la propria vita privata. Negli archivi delle persone si fanno ritrovamenti sorprendenti, soprattutto nell’ambito sportivi: nei nostri archivi di Bologna si trova di tutto, dalle partite degli anni ’20 filmate a bordo campo dai tifosi, trasferte del campionato italiano soprattutto del dopoguerra, ma questo film è un’eccezione per vari motivi. Prima di tutto perché non è una produzione amatoriale. Diciamo che appartiene a una fase del cinema documentario in cui è difficile dare un giudizio definitivo, nel senso che ci sono alcune produzioni tra l’amatoriale e il professionale. E’ un film 35 millimetri, in formato professionale, sicuramente ordinato da chi organizzò le gare: probabilmente una produzione sudamericana. In generale questa è una produzione locale, poiché è a metà tra l’amatoriale e il professionale».

«La mostra e il filmato recuperato rappresentano un grande motivo di orgoglio – ha sottolineato Eugenio Segalerba, membro del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Genoa 1893, non soltanto per la storia del Genoa CFC, ma anche della cultura della nostra città. Presentare questo reperto, in forma restaurata, significa anche raccontare il lungo filo di tradizioni e cultura che lega Genova al Sudamerica, attraverso lo sport ma non solo. La
tournée del 1923 fu un motore per l’intero sistema calcistico come lo conosciamo oggi,
un’avventura incredibile per chi ne fu protagonista e per chi poté assistere alle partite.
Un’emozione che potremo rivivere al Museo del Genoa, grazie al lavoro di Home Movies e
al MEI, che ringraziamo per il supporto e per la condivisione generale dell’interesse pubblico
dell’opera».

La pellicola della tournée, dopo cento anni di oblio, è riemersa a Ponte in Valtellina, in
provincia di Sondrio, grazie all’interesse e alla tenacia di Sara Tentori, che l’ha conservata
per decenni dopo averla ereditata dal nonno Carlo. Carlo è stato un grande amante di
cinema e fotografia, e possedeva la pellicola probabilmente fin dagli anni ’30. Sara ricorda
di averla vista per la prima volta da bambina, negli anni ’70, sulla mensola di un grande
armadio in un corridoio della casa di famiglia, assieme ad una collezione di macchine e
lastre fotografiche, oggetti antichi e curiosi. Nell’agosto 2022 Sara ha contattato la
Fondazione Home Movies di Bologna per avviare il processo di recupero, restauro e
conservazione. Dopo una prima ricognizione finalizzata all’identificazione dell’elemento
filmico e a valutarne lo stato di conservazione, la pellicola è stata restaurata presso il
laboratorio dell’Archivio Home Movies. Per il restauro digitale e la color correction sono
state impiegate le competenze del laboratorio La Camera Ottica – Università degli Studi di
Udine.. «Sapevamo che esisteva un filmato – ha dichiarato Bruno Lantieri, del gruppo degli storici della Fondazione Genoa – ma si era persa qualsiasi traccia. Il Genoa aveva ceduto il film per 2400 lire all’organizzatore della tournee per proiettarlo nei cinematografi della Liguria. Noi abbiamo fatti ricerche al riguardo, anche sui giornali dell’epoca, per vedere se ci fosse stata la proiezione del documento, ma non abbiamo trovato nulla al riguardo. Finché alcuni mesi fa siamo stati contattati e abbiamo chiesto se era possibile restaurarlo. La Fondazione Genoa ha contribuito alle spese. Abbiamo dunque approfittato del centenario della tournee, avendo un documento inedito. Volevo ricordare che in occasione dei 125 anni del Genoa, cinque anni fa, ero stata recuperata, in maniera molto fortuita, la prima coppa del calcio italiano, con i 130 abbiamo recuperato il film che lo detenevano in Valtellina: lo aveva una signora». Pianetagenoa1893.net gli ha chiesto se visionando le immagini corrispondeva a quello che avevano riportato le cronache del tempo o ci sono state delle differenze: «In linea di massima sì – risponde Lantieri – purtroppo il filmato manca di una prima parte, non si sa se sia stata davvero fatta oppure se è andata perduta. Per cui non si comincia dall’arrivo: sarebbe stato bello vedere l’accoglienza ricevuta. Dalla seconda partita in poi c’è il filmato: tanti discendenti dei genovesi che erano sul posto avevano molto piacere dell’arrivo di questa squadra. Era stata rappresentata come una specie di campioni del mondo, quasi come se fosse stata una nazionale non una squadra di club: tanto è vero che qualcuno è rimasto deluso, poiché voleva vedere una squadra forte, ma molto più forte di quella vista che affrontò delle nazionali, di cui si ignorava la qualità. E’ stata un’occasione per l’Argentina e l’Uruguay di mettersi in mostra col calcio europeo, e per la precisione contro una squadra che non aveva subito sconfitte nel campionato italiano. D’altro canto l’Uruguay avrebbe vinto in seguito le Olimpiadi e l’Argentina era forte: dettavano legge, anche se noi in Europa non conoscevamo le loro capacità».

«E’ un ritrovamento importante per l’aspetto culturale e sportivo – Alessandra Bianchi, assessore allo Sport del Comune di Genova – ma anche per il bellissimo lavoro che c’è dietro, questa splendida sinergia tra i due musei, la Fondazione Genoa e il Mei. Una componente che va ad arricchire il nostro patrimonio, nato un po’ per caso dalla scoperta del presidente del Mei, Masini, ma poi è stata una bella opportunità a tutti di poter rivivere attraverso un docufilm la tournee del 1923 e che oggi viene anche vista dal punto di vista del turismo delle radici e del rapporto tra Genova e il Sudamerica. Dal punto di vista sportivo, ovviamente, va da sé anche il richiamo con la fondazione dei due grandi club del Boca Junior e del River Plate che sono nati dall’emigrazione dei genovesi e dal legame col Genoa. E’ un orgoglio e una componente davvero importante del nostro territorio: è da far vedere non solo ai cittadini ma anche a tutti i turisti che visitano Genova». Paradossalmente, chiede Pianetagenoa1893.net, la consegna alla storia di un evento prettamente sportivo vira sull’unione che c’è tra passato, presente e probabilmente futuro che c’è tra Genova e il Sudamerica, più dell’evento sportivo in sé: «Assolutamente – prosegue l’assessore – da un evento sportivo si veicolano tantissimi valori. Noi cerchiamo di sottolinearlo ed evidenziarlo in tutta l’attività che promuove lo sport a Genova: proprio dietro all’evento sport ci sono fattori importanti, come la cultura, l’identità del territorio e anche la valorizzazione del territorio. E’ un esempio di come lo sport sia l’elemento principale da cui scaturisce tutto il resto, con il Sudamerica, dal punto di vista del calcio, questo legame è molto stretto, è una grandissima opportunità farlo vedere a tutti».

«Il ritrovamento della pellicola 35mm è un evento eccezionale – ha concluso Paolo Simoni,
Direttore dell’Archivio Home Movies – 100 anni di oblio per un film di cui non si conosceva
nemmeno l’esistenza: un film perduto, orfano e unico di grande valore storico e culturale. Il
lungo lavoro di restauro ci permette di assistere oggi a immagini uniche e inedite,
testimonianza in movimento di un mondo scomparso. Contestualmente al restauro, Home
Movies ha cominciato un ampio lavoro di ricerca storica, ancora in corso, volto a scovare
tracce e documenti relativi alla produzione e alla distribuzione della pellicola».

La pellicola ritrovata è molto probabilmente una versione di quel film destinata alla
distribuzione italiana. E’ incerto se sia stata davvero distribuita nelle sale del Regno d’Italia: dunque, sul film aleggia un alone di mistero.
Il filmato in breve sarà visibile anche all’interno della sezione “Sport” del MEI – Museo
Nazionale dell’Emigrazione Italiana, nata per raccontare come il tema dello sport interpreti
un ruolo centrale nella vita degli emigrati.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.