Per la Lega di A la morte non è uguale per tutti

Inanzitutto il fatto. Il giudice sportivo ha “assolto” il Genoa per le proteste svolte da una parte dei tifosi. Ciò solo poiché c’è stata una cospicua parte in dissenso.  Il comunicato della Lega di A spiega: «rilevato che i sostenitori della Soc. Genoa hanno turbato l’iniziale minuto di raccoglimento in memoria di un militare italiano caduto […]


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Inanzitutto il fatto. Il giudice sportivo ha “assolto” il Genoa per le proteste svolte da una parte dei tifosi. Ciò solo poiché c’è stata una cospicua parte in dissenso.  Il comunicato della Lega di A spiega: «rilevato che i sostenitori della Soc. Genoa hanno turbato l’iniziale minuto di raccoglimento in memoria di un militare italiano caduto nell’adempimento del proprio dovere con grida e cori ingiuriosi; considerato che altri sostenitori, numericamente prevalenti, hanno immediatamente e chiaramente manifestato la propria dissociazione da tale deprecabile comportamento ricorrendo con efficacia esimente le circostanze di cui all’art. 13, n. 1. lett. a) b) e d) CGS; dichiara la Soc. Genoa non sanzionabile per il comportamento tenuto dai propri sostenitori in violazione dell’art. 12, n. 3 CGS».

Il commento. Se è vero che è inelegante e riprovevole protestare durante il minuto di silenzio per il soldato morto in Afghanistan (a cui va tutta la nostra solidarietà alla famiglia della vittima) c’è un fatto importante che è stato omesso da chi ha esteso il referto per Giampaolo Tosel. E’ stato intonato un coro dai dissidenti “per la Lega la morte non è uguale per tutti”. Su uno striscione della Nord era riportato lo stesso concetto: «La morte è uguale per tutti, onore a Brando e Giuliana». I due tifosi della Sampdoria, morti in un incidente stradale mentre seguivano la propria squadra in trasferta, non sono stati onorati con lo stesso rispetto dovuto con un minuto di silenzio. Forse questo atteggiamento ha dato fastidio, ma in qualche modo si doveva rilevare un’ingiustizia: i due sostenitori blucerchiati, dopo una vita spesa per la loro squadra del cuore, sono stati completamente dimenticati. Questo modo di porli nel dimenticatoio è profondamente iniquo e si pongono due domande: cosa costava svolgere un minuto di silenzio anche per loro? E se accadesse di nuovo ad altri tifosi, quale sarà l’atteggiamento della Lega?

Marco Liguori

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