Ottolini: «Mancano nove partite, voglio pensare solo a quelle»

Il ds del Genoa: «Dobbiamo coniugare risultato sportivo con la sostenibilità economica grazie allo sviluppo di calciatori tendenzialmente giovani»

Ottolini Genoa
Il ds Marco Ottolini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Marco Ottolini è intervenuto al summit di “TransferRoom” che oggi ha fatto tappa a Roma. Il direttore sportivo del Genoa spiega la politica dei rinnovi intrapresa di recente dal club di Villa Rostan: «Ne abbiamo fatti di diversi, tra cui Frendrup. Probabilmente ne arriveranno altri, stiamo facendo tutte le valutazioni del caso». Non è precisato se tra essi vi rientrerà anche quello di mister Gilardino: «Il mister ha fatto da collante alla base che abbiamo confermato inserendo alcuni giocatori tecnicamente bravi che potessero darci soluzioni diverse in linea con i nostri parametri economici, ha dato identità a questa squadra. Però, mancano nove partite e voglio pensare a quelle».

Il direttore del Genoa parla di Vitinha: «A gennaio abbiamo inserito giocatori futuribili a cui abbiamo subito spiegato cos’è il Genoa e cosa vuol dire indossare la maglia del Genoa. Siamo contenti di ciò che sta facendo Vitinha, di come si è posto. Siamo felici di come si è calato nella realtà, vediamo a fine stagione cosa accadrà». Ottolini torna sulla cessione di Dragusin e su quella mancata di Gudmundsson alla Fiorentina: «Sono arrivate offerte per Radu, ci siamo seduti e abbiamo ragionato tra di noi: dovevamo sacrificare un calciatore cercando il male minore. Riguardo ad Albert, abbiamo ragioniamo sempre in maniera strategica mantenendo allo stesso tempo una struttura di squadra che ci permettesse di arrivare a fine stagione in maniera giusta, senza stravolgere le cose, abbiamo deciso fosse il caso di tenerlo».

Su Retegui, il ds Ottolini ne traccia l’identikit: «É un attaccante completo, che vede la porta e si muove molto bene negli ultimi metri. Non è un profilo facile da trovare sul mercato e per questo la scorsa estate abbiamo fatto un investimento notevole, nonostante il nostro status di neopromossa. Mateo può e deve migliorare, ma ha delle qualità tali che possono permettergli di essere il centravanti della Nazionale». Infine, un passaggio sul futuro del Genoa: «Dobbiamo coniugare risultato sportivo con la sostenibilità economica grazie allo sviluppo di calciatori tendenzialmente giovani che poi possono restare diversi anni o essere rivenduti – spiega Ottolini – Bisogna creare il giusto mix tra questo tipo di profili che già abbiamo in squadra e giocatori esperti che possono aiutare la crescita dei più giovani».

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