Nicola: «Genoa, voglio vedere il fuoco. La salvezza non ci aspetta»

«Subiamo troppi gol, dobbiamo pensare di meno e giocare più convinti» spiega il tecnico

Nicola Genoa
La grinta di mister Nicola (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La prima delle quattro tappe salvezza del Genoa passa da Marassi, come gran parte del futuro cammino. Scontro diretto con la Spal, lanterne rouge di questa strana Serie A battuta nel turno infrasettimanale dall’Udinese. Inutile costruire panegirici: il Grifone deve giocare per un solo risultato, i tre punti. Se la squadra di Nicola non riuscirà a conquistarli nell’arco dei novanta (e più) minuti dovrà interrogarsi seriamente sul proprio futuro. É un’occasione che il Genoa non può lasciarsi scappare – dopo molte sfuggite – anche perché, salvo clamorose sorprese, davanti a sé qualche concorrente perderà terreno. Borseggiando dalla bisaccia del gergo ciclistico si direbbe che la trentaduesima giornata di campionato non è una tappa di spostamento.

La Spal, però, non ha niente da perdere. In fondo, è ultima e con il tarlo della retrocessione che inizia a scavare buchi tra le maglie della convizione. Il Genoa, invece, ha sì molto da perdere ma anche da guadagnare perché se una sconfitta farebbe male come un gancio al mento, una vittoria invero sbloccherebbe la testa di questa squadra che non ha niente a che vedere con la compagine tremenda pre-Covid 19. L’approccio alla gara e la voglia di vincere farà differenza. Ecco perché mister Nicola è apparso carico come non si vedeva da tempo nei quattro minuti di conferenza stampa interna: «Dobbiamo giocare con il fuoco dentro. Le assenze? Non mi interessa chi sarà assente, è il momento di dimostrare che siamo un blocco unito».

Opportunità, cogliere l’attimo. Carpe diem. L’ha ripetuto più volte Nicola, lo farà anche stasera nello spogliatoio poco prima di scendere in campo. Lui al centro, la squadra attorno. Bocche chiuse, orecchie aperte. «Il Genoa ha le risorse per raggiungere la salvezza, andiamocela a prendere senza aspettare. Subiamo troppi gol, è vero: dobbiamo pensare di meno e giocare più convinti» ha aggiunto il tecnico rossoblù che vuole rivedere il Grifo del secondo tempo con il Napoli. Aggressività, atteggiamento, ardore. Tutte parole che iniziano con la vocale che ogni genoano vorrebbe urlare a squarciagola il 2 agosto.

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