Lo Monaco: «Volevo costruire un Genoa forte, ma ci sono state divergenze sulla conduzione»

“Per lo Scudetto vedo la Juventus avanti alle altre, ma attenzione al Napoli e alla Roma”. E’ il pronostico di Pietro Lo Monaco, ex dirigente di Catania e Genoa, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport. “Milan e Inter le metto in terza fila, poi ci sono Udinese e Lazio. La Juve ha un parco […]


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“Per lo Scudetto vedo la Juventus avanti alle altre, ma attenzione al Napoli e alla Roma”. E’ il pronostico di Pietro Lo Monaco, ex dirigente di Catania e Genoa, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport. “Milan e Inter le metto in terza fila, poi ci sono Udinese e Lazio. La Juve ha un parco giocatori rilevante. L’arrivo di Llorente sarebbe un bel problema per l’allenatore, anche se sarà difficile vederlo in Italia. Oggi i club di Serie A non si possono permettere follie – spiega Lo Monaco -. Devono andare in giro per il mondo, ci sono tanti giocatori bravi da scovare che non sono pubblicizzati dai media. C’è poca voglia di mettersi in discussione. Si tende ad andare sul prodotto finito”.

Lo Monaco fa un plauso invece al mercato coraggioso della Roma. “Ha scommesso abbastanza e ha scelto un allenatore, Zeman, che riesce a trarre il meglio dai giovani. Se partono bene, diventa una squadra temibile per tutte. La Roma ha tutto per essere competitiva fino all’ultimo. Anche la Fiorentina ha fatto una squadra ad hoc per il suo allenatore. Con un attaccante e un esterno di sinistra può far bene. La proprietà è scesa in campo e ha speso anche abbastanza sul mercato. A Montella piace un punto di riferimento davanti, un Torres”.

Successivamente, un’opinione sull’operazione Rolin al Catania e sul mercato della Lazio. “Se la Lazio lo ha lasciato avrà fatto le sue valutazioni. E’ un difensore centrale, da clava. Molto arcigno. A Catania evidentemente sono più lungimiranti. Magari farà benissimo in Italia e la Lazio si morderà le mani. Penso che il mio amico Lotito poteva fare meglio sul mercato anche se poi la Lazio ha sempre fatto bene negli ultimi anni. Zarate? Va rivalutato un patrimonio che si era depauperato negli ultimi campionati. Non è un attaccante esterno. Al Velez fece un grandissimo campionato da punta centrale. Si affievolisce e partecipa poco al processo d’attacco quando lo porti fuori dalla zona centrale del gioco. Lotito ha preso la Lazio in una situazione critica portandola a lottare con le prime della classe”.

Lo Monaco torna anche sulle vicende che lo hanno portato al divorzio con il Genoa. “Ci sono state divergenze sulla linea di conduzione, meglio agire prima che le situazioni diventino irreparabili. Io pensavo di costruire un Genoa forte, capace nel tempo di recitare un ruolo importante. Dall’altra parte c’erano altri obiettivi. La situazione Perin non c’entra, anche se era una operazione con cui non ero d’accordo. I giocatori bravi bisognava tenerli ma ciò non combaciava con la linea programmatica del presidente (Preziosi, ndr). Velazquez? E’ una trattativa che ho concluso io, ma le firme le ha dovute mettere l’attuale ad, anche se nelle intese avrebbe già dovuto lasciare la mano. Velazquez è un difensore centrale di grande prospettiva. Ho sentito che l’Independiente non ha ancora ricevuto niente e vuole riprenderselo. Ecco questo è un giocatore di prospettiva notevole. Adesso che farò? Sono dodici anni che riesco a muovermi solo dieci giorni l’anno e solo in Argentina. Vorrei vedere il calcio che si fa in Spagna, Germania e Olanda e poi vedremo cosa si riuscirà a fare. La Premier è un altro mondo e presto mi piacerebbe andare a vedere qualche partita. Ma non andrò lì per fare il dirigente, mi piace troppo l’Italia”.

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