“La Stella negata al Grande Genoa”: oggi la presentazione a Genova

Giancarlo Rizzoglio parlerà della seconda edizione del suo libro alle ore 18 presso la libreria Feltrinelli


Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Lo scudetto del campionato italiano di calcio della stagione 1924/25 è da sempre l’emblema di un celebre contenzioso sportivo, in cui il Genoa fu sottratto – da vicende al di fuori dello sport – di un alloro preziosissimo e fondamentale per la sua storia.

Il libro “La Stella negata al Grande Genoa“ di Giancarlo Rizzoglio conduce infatti una minuziosa e scrupolosa indagine storica nei migliori archivi d’Italia, portando nuovi aneddoti e prove su quella enorme ingiustizia, che privò gli uomini di Garbutt di un decimo scudetto ormai vinto sul campo nel corso delle cinque, celeberrime finali di Lega Nord del campionato 1924/25.

La vera dinamica del goal fantasma di Muzzioli, l’invasione di campo dei tifosi e squadristi bolognesi, le minacce all’arbitro Mauro, la concessione forzata del goal, le revolverate ai tifosi genoani, l’ingerenza del regime fascista sulla F.I.G.C. e le sue delibere, il gesto antisportivo di Felsner, sono solo alcune delle immagini più eclatanti che scorrono una dopo l’altra davanti al lettore in un testo che, oltre a fornire elementi determinanti sul vero esito di quelle finali, ci fa capire quale fosse la reale importanza del ” Grande Genoa “ per tutto il calcio italiano.

Oggi, Giancarlo Rizzoglio ci propone anche la seconda edizione di questo libro; un’edizione arricchita in alcuni punti sulle ulteriori novità emerse dagli archivi negli ultimi due anni.

Ad esempio, contrariamente a quanto si disse all’epoca, in occasione del gol fantasma di Muzzioli nella terza finale, anche il guardalinee Trezzi considerò quel gol irregolare, confermando una volta di più che la terna arbitrale continuò da quel momento la partita pro forma per uscire indenni dal campo; così come l’arbitro della terza finale, Mauro, in realtà, in quel momento era tra i più seri papabili per assumere la presidenza della Lega Nord, un fatto che non poteva non far pensare che nel referto della partita avrebbe avuto molta più sensibilità a far emergere le responsabilità organizzative del Consiglio di Lega in carica, già molto criticato, piuttosto che ai reali motivi che invalidarono una partita fino a quel momento regolare.

E ancora Mauro, nella FIGC di Arpinati del 1926, fu tra i famosi pianificatori della Carta di Viareggio, documento epocale del nostro calcio, e poi ancora nominato nientemeno che presidente della Commissione Italiana Tecnica Arbitrale, organo considerato dallo stesso Arpinati come pietra angolare della nuova Federazione.

Un libro dove, comunque, il lettore potrà trovare nella sua seconda edizione una vera chicca.

Si tratta di un dvd allegato in cui si potranno vedere alcune fasi salienti della quinta finale del 9 agosto a porte chiuse al pubblico.

Una finale dove trovarono posto sulle tribune solo alcuni giornalisti e a cui assistette anche Vittorio Pozzo, che si può notare nel filmato.

In questo libro Giancarlo Rizzoglio fa anche emergere i lati umani del “ Grande Genoa “: dalla ferrea rettitudine morale di Renzo De Vecchi, dalla passione e dalla fedeltà di Giovanni De Prà, dalla resistenza e dalla tenacia di Ottavio Barbieri, dalla straordinaria forza di volontà di Luigi Burlando e da tutti gli altri ragazzi che composero quella straordinaria squadra, in cui spiccano la classe e l’eccelsa tecnica calcistica di Cesare Alberti ma anche il suo terribile dramma umano, che lo colpì proprio in quel periodo.

E siccome qualcuno sostiene che il fascismo, in quel momento, non aveva ancora messo il bavaglio agli organi di informazione, ecco come la nuova edizione di questo libro aiuta proprio quelli meno informati su certi aspetti storici.

Infatti, nel 1923 i controlli alle notizie date dai quotidiani erano già una realtà e le milizie volontarie per la sicurezza nazionale, ossia le squadre fasciste, erano istituzionalizzate alla stessa stregua delle forze dell’ordine.

Perché, ad esempio, nella terza finale del 7 giugno, la polizia non arrivò mai? Semplice.

Le forze dell’ordine, evidentemente, c’erano già, ossia le squadre fasciste in gran parte costituite da quelle provenienti dall’Emilia.

Inoltre, già a gennaio del 1925 il fascismo si fa “ Stato “, si cominciano cioè a progettare, e via via mettere in atto fino al 1926, le leggi fascistissime, che decretano senza mezzi termini il drastico mutamento del sistema politico italiano.

Ogni più elementare principio di liberal-democrazia viene annullato e già alcuni quotidiani vengono imbavagliati e asserviti al regime.

In questo contesto, con Leandro Arpinati factotum del fascismo bolognese e vicino a Benito Mussolini, era davvero difficile per i quotidiani non essere influenzati anche nello sport e quindi soprattutto nelle finali del campionato di calcio 1924/25.

Insomma, il libro è anche un emozionante viaggio nel contesto politico-sociale dell’Italia degli anni Venti del Novecento, quando cioè neppure i nostri nonni, evidentemente, vivevano nel migliore dei mondi possibili.

Dunque, un racconto coinvolgente ed eccitante dai contorni struggenti ed ammalianti; un’indagine storica sì, ma anche un autentico romanzo d’autore, che prende docilmente per mano il lettore – sportivo e non – per portarlo, come un viaggio nel tempo, all’epoca del Grande Genoa degli scudetti e nella realtà politica e sociale dell’Italia dei nostri nonni.

Il libro “La Stella negata al Grande Genoa” sarà presentato da Giancarlo Rizzoglio oggi  alle ore 18 presso la libreria Feltrinelli di Genova in via Roccatagliata Ceccardi 18.

Si pregano i partecipanti di confermare la loro presenza a eventi.genova@lafeltrinelli.it

E’ necessario esibire il Green pass

Giancarlo Rizzoglio06
Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.