La serata magica del Genoa, davanti a una tribuna tornata agli antichi fasti

La squadra di Gilardino ha tenuto testa alla capolista Inter, davanti alle personalità celebri del mondo rossoblù e nerazzurro presenti in tribuna d'onore

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Ieri sembrava di essere tornati agli anni ruggenti, quando nella tribuna d’onore del Ferraris arrivavano tifosi ricchi di Milano e di Torino. Belle donne, tutta la “danè society” con pellicce e gioielli e poi loro, le più belle donne del momento di alcuni anni fa: Belen Rodriguez, innamorata di Marco Borriello, Alessia Merz, compagna di Fabio Bazzani, Sabrina Salerno, la Alena Seredova e via dicendo.

Ebbene, per quest’ultimo Genoa-Inter la tribuna è sembrata rivivere i fasti di quegli anni. Zangrillo con pullover verdolino di cachemire, accanto ad una bella signora legata a Monte Napoleone: Genova da parte sua offriva Simona Ferro. E poi avvocati, managers, politici. Un lussuoso buffet che anticipava la gara (complimenti ai “service” genoani e alle belle ragazze di casa). E sulle poltrone della tribuna gran tifo e grandi nomi: il Sindaco Bucci, lievemente imbronciato, l’Assessore Sartori accanto a Simona Ferro, lo stilista Andrea Ferrando pimpante come mai, e poi un gruppetto di eccellenze tutte nerazzurre. Il Procuratore aggiunto del Tribunale di Genova, Francesco Pinto, il comandante della Stazione Provinciale dei Carabinieri, Michele Lastella, (che, da interista non ha brillato molto), ma si è consolato con le sue belle figliole, Elisa e Ginevra, interiste e sportive di lusso.

E poi un amico del Procuratore Pinto che lo ha accompagnato prima al buffet e poi alla gara: in verità non molto gradita all’ospite di stretta fede nerazzurra, convinto di fare del Grifone un solo boccone. È sembrato soffrire dietro quella sua aria di civilissimo spettatore: lievemente “tarantolato” durante i novanta minuti, ma correttamente ha riconosciuto che il pari era giusto. Ma la sua notte non sarà stata priva di incubi. Al suo fianco Luigi che, fra un calice di champagne e un piatto di gnocchetti ai frutti di mare, gigioneggiare proprio come un figlio che si comporta per non irritare il già teso e adorabile papà.

Insomma, una tribuna d’altri tempi, con un Genoa che ha dato davvero un’eccellente prova di sé. Ha messo più volte il “bavaglio” all’Inter capolista, impedendo ai nerazzurri di essere pericolosi sotto porta, ha dimostrato di avere una sua identità “made in Gilardino”, tanto da dare l’impressione che davvero abbia raggiunto una valida struttura tecnico-tattica. Il voto, noi lo diamo globale, e diciamo che siamo oltre l’otto.

Ma quel che ha preoccupato un po’ sono state le dichiarazioni immediate di Gilardino, che dopo aver assaporato la convincente prova che è conseguenza del suo lavoro, ha affermato che spera che tutti questi suoi “gioielli” rimangano, perché è stato il frutto del suo intenso e proficuo lavoro di un anno e i risultati si stanno cominciando a vedere. Se pensate che, al di là di Martin, la squadra in pratica era la stessa dello scorso torneo di serie B (secondo posto e promozione diretta), potete giudicare (ha spiegato Gila) quali progressi siano stati compiuti.

Questo sarà l’obiettivo del club rossoblù per il futuro: fare attenzione a non rompere un giocattolo che sta divertendo davvero.

Vittorio Sirianni

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