I Nirvana prima, Smell Like Teen Spirit. Good Riddance poi. Time of your life. Sono i Green Day a far da colonna sonora al video con cui il Genoa Channel ha voluto omaggiare Mattia Perin, anima rock in poco meno di 3 minuti densi come la pece e impregnanti come la colla. Scorrono immagini, si susseguono salvataggi mozzafiato, corroborati da esultanze degne del più impavido Grifone, nel senso più genoano del termine. Si pone l’accento sulla crescita di un ragazzo, maturato tanto, che nel suo percorso ha sempre avuto le spalle protette dall’accogliente e benevola Nord.
Si vede Vittoria, la figlia di Mattia, che insieme alla fascia da capitano dà prova dell’apice del climax ascendente cui l’Airone di Latina ha abituato il popolo rossoblù. Quello che segue con ardore, passione e ridondante follia il club più antico d’Italia. Cambiano le maglie, passano i mesi e le partite, gli allenatori e i compagni. Il Luigi Ferraris, quello prima sognato e poi conquistato. Villa Rostan, il Signorini, Pegli, quel luogo un po’ inospitale tramutatosi in casa propria. Secondo l’usanza degli antichi greci, il limite invalicabile della giovinezza era il comparire della barba: la carrellata di Mattia a un certo punto mostra un Perin cresciuto. Che ha saputo convivere con gli infortuni, due crociati, con le lacrime, con la sofferenza dello star fuori. Ma che ha anche saputo attendere, pazientemente, riabilitazione e rientro in campo.
“Caro Mattia, ti vogliamo salutare con questo video emozionale. Per ricordare i momenti vissuti insieme. Siamo orgogliosi di averti avuto con noi e ci piace l’idea di aver contribuito alla tua crescita professionale e umana. Sei arrivato a Genova da ragazzino, te ne vai come padre di famiglia. Buona fortuna!”.
La società ha anche reso ufficiale la cessione del portiere con una nota: “Il Genoa Cricket and Football Club comunica di aver formalizzato con Juventus Fc la cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del portiere Mattia Perin. La Società ringrazia Mattia, emblema dei giocatori cresciuti nel settore giovanile affermatisi a livello professionistico, per lo straordinario apporto fornito durante la decennale permanenza nel club di calcio più antico in Italia. A partire dalle rappresentative giovanili, poi in prima squadra e in ultimo come capitano”.
“E’ una cosa oggettiva, penso, qui è casa mia perché sono arrivato che avevo quindici anni e ora ne ho venticinque e sono padre. Ho fatto un percorso di crescita con questi colori addosso, in questa città, mia figlia è nata qua e un giorno mi chiederà “Perché sono nata a Genova?”. E io gli dirò: “Perché comunque abbiamo passato tanti anni qui, capito” spiega Perin nel video.
I hope you had the time of your life. Ciao, Mattia!
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