Il giudice sportivo Tosel ha sanzionato con 5mila euro il Genoa e con 3mila la Sampdoria per lancio di fumogeni in camp. Per entrambe le società il comunicato della Lega spiega così la motivazione per i rossoblù: «per avere suoi sostenitori, lanciato nel recinto e sul terreno di giuoco, alcuni fumogeni determinando in tal modo un ritardo dell’inizio della gara di circa due minuti; entità della sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in relazione all’art. 13 comma 1 lettere a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza». Invece per i blucerchiati: «per avere suoi sostenitori, lanciato nel recinto di giuoco, alcuni fumogeni determinando in tal modo un ritardo dell’inizio della gara di circa due minuti; entità della sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in relazione all’art. 13 comma 1 lettere a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza».
Dalla lettura delle motivazioni del giudice sportivo si evince che il Genoa ha ricevuto la sanzione più elevata di 2mila euro perché i fumogeni sono entrati anche sul terreno di gioco, mentre quelli lanciati dai tifosi della Samp si sono fermati nel recinto di gioco. E’ l’ennesima decisione incomprensibile della giustizia sportiva: per una questione di lana caprina la società rossoblù paga una sanzione più elevata. Forse per Tosel lanciare i fuochi “soltanto” nel recinto di gioco è meno pericoloso: sarebbe bello se potesse argomentare una simile tesi così curiosa. E meno male che l’ammenda è stata “scontata” per il Grifone. (Ma. Lig.)
