Natale, tempo di bilanci. Come ogni stagione piomba puntuale il “saldo di fine anno”, nel quale è possibile tirare le somme della prima parte del campionato attraverso la cifre messe in cassaforte. Confrontando il Genoa sceso in campo in questi primi quattro mesi di campionato, con il Genoa dello scorso anno (accomunati dal rinvio dell’ultima gara prima delle feste, oggi il derby, dodici mesi fa la sfida interna col Bari) emerge un quadro che regala sia sorrisi, sia dati non certo positivi, che evidenziano le attuali lacune della formazione rossoblù.
DIFFERENZE – Un anno fa il Genoa aveva 24 punti, tre in più di quest’anno: una gara vinta in meno (7 nel 2009, 6 ad oggi), una sconfitta in più (6 contro 7), medesimo il numero dei pareggi. È vero, nel calcio la freddezza matematica non tiene conto di episodi e situazioni che si verificano durante l’arco di un campionato, e se il Genoa di un anno fa aveva mostrato una notevole continuità, nonostante gli impegni in Europa League, il Grifone edizione 2010-2011 ha dovuto fare i conti con il passaggio di consegne tra Gian Piero Gasperini e Davide Ballardini e coi tanti infortuni. Non ultime, le prestazioni di elementi sui quali la società aveva puntato molto a inizio stagione (Miguel Veloso e Kharja, giusto per far due nomi), che non sono mai riusciti ad esprimersi ai livelli sperati.
BENE LA DIFESA – Giusto partire dalle lodi dovute a Ranocchia e compagni. Non si cita a caso il centrale ex Bari: lui insieme a Dario Dainelli e Mimmo Criscito, più i vari Chico, Rafinha e Kaladze, e chi con loro ha formato a più riprese l’asse difensivo, sono la nota più lieta.
Il Genoa ha subito 15 gol nelle prime sedici partite, un media sicuramente alta, ma inferiore di ben 12 marcature rispetto allo scorso campionato, quando la squadra di Gasperini subì 27 reti. Lontano da Marassi, poi, le reti subite sono state letteralmente dimezzate (da 12 a 6, in casa da 15 a 9).
FORMATO TRASFERTA – Un’altra svolta si è verificata nelle sfide in trasferta: 2 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte, è il magro bottino raccolto da Milanetto e soci durante le prime otto trasferte della scorsa stagione; 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, uguale a 11 punti, ciò che ha incamerato nel 2010 il Grifone. In questo senso l’impennata decisiva è arrivata sotto la gestione di Davide Ballardini: con lui in tre partite sono arrivati 7 punti, la stessa cifra raccolta dal Genoa nel 2009 nell’arco di tutto il girone di ritorno.
EFFETTO FERRARIS – Al Tempio, però, sembra essersi rotto l’incantesimo. Fino a un anno fa il Luigi Ferraris appariva per le formazioni ospiti più come il triangolo delle Bermuda che uno stadio della serie A. Basti pensare che l’unica squadra a violare Marassi prima di Capodanno è stata solo l’Inter del “Triplete” (0-5), mentre oggi sono già quattro le formazioni ad aver fatto del capoluogo terra di conquista (Chievo, Inter, Juventus e Napoli). Anche vittorie e pareggi sono diminuiti: da 5 a 3 i successi, da 2 a 1 le “X”.
GOL DOVE SEI? – Facile ricollegare questo dato alla difficoltà realizzativa che il Genoa patisce in questo momento. Nel totale i gol realizzati sono meno della metà dello scorso anno: solo 13 contro 28. Se il dato spaventa meno per quanto riguarda le gare giocate altrove, dove a far la differenza è solo una marcatura (7 oggi, 8 al termine del 2009), veder correre qualcuno per esultare sotto la Nord è diventata una vera rarità: dalle 20 realizzazioni dello scorso anno (in poche parole, impossibile uscire illesi da Marassi) alle 6 di quest’anno, poco più di un quarto.
Fabio Aronica
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL’ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: WWW.PIANETAGENOA1893.NET
