I “monelli” del Genoa hanno fatto tremare il Bologna

Peccato per il gol del pareggio nel finale, anche se è il risultato più giusto. Sabato prossimo arriverà il Torino e inizierà il percorso ancor più importante per la crescita della squadra di Gilardino

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Tanti anni fa il Bologna faceva “tremare” il mondo. Quest’anno, si diceva, sta facendo tremare il campionato: ma succede, a volte, che chi fa tremare, viene a sua volta fatto tremare e molto.
E’ successo venerdì scorso, quando nell’ultima giornata di campionata al “Dall’Ara” i “monelli” genoani hanno reso difficile la gara degli avversari, anche a fronte di certe ingenuità e certi capricci tattici, oltre a perdere purtroppo 11 punti nei 15 minuti finali, sorridendo comunque beffardi.
Al Genoa sono bastati due tiri in porta per vincere quasi una partita contro la “sorpresa” del campionato. Hanno subito il gol nel finale, anche se il pari è onestamente giusto. Gilardino ha elogiato i suoi “monelli”, anche perché venerdì scorso c’era un’emergenza a causa dell’influenza (niente Strootman, Thorsby, Bani e De Winter) eppure la squadra ha recitato un eccellente primo tempo, mentre nel secondo alcune ripartenze potevano avere altra favorevole conclusione e soprattutto la difesa (che splendido Martinez) ha ordinatamente respinto ogni tentativo offensivo dei felsinei. Un muro che è stato difficile abbatterlo, anche se al 95’ è arrivato il solito incubo, la palla inattiva, la confusione difensiva (l’unica della gara) e il “patatrac” finale.
Gilardino ha ormai capito di avere in carico una squadra che lui ha plasmato nel giro di poco più di un anno, ha un dispositivo globale molto positivo, con Gudmundsson che è, in coppia con Ekuban, un giocatore, come ha detto qualcuno “senza frontiere”: gioca, gira, corre, spaventa gli avversari. Il vero uomo-squadra.
Ovviamente 11 punti persi negli ultimi 15 minuti di gara è un problema da affrontare, ma va anche detto che dopo aver tenuto il vantaggio 0-1 alla grande per 75 minuti, può anche capitare di commettere qualche ingenuità: i “monelli” rossoblù, infatti, preferiscono gingillarsi in area con lievi tocchi di palla e non, come si faceva un tempo, buttare con decisione la palla in tribuna per difendere la vittoria.
Comunque, va bene anche così. Un risultato giusto, anche se l’amarezza finale si poteva evitare.
I 21 punti a fine girone non sono pochi e Gilardino deve essere molto contento, anche se continua a dire che la sua speranza è di vedere tutti i suoi giocatori ancora con la maglia del Grifone, nonostante il mercato sta facendo molto clamore, come dimostra il caso Dragusin.
Come si può notare, anche quando arrivano i cambi la formazione non subisce stravolgimenti tattici. A Bologna, rientravano Vogliacco, Vasquez, e poi i vari Haps e Retegui (ancora lontano dalla forma perfetta) eppure soltanto l’incidente finale ha rovinato la festa.
Sabato prossimo arriverà il Torino e inizierà il percorso “vero” per Gilardino che conferma quanto sarà importante il girone di ritorno per capire la crescita e il miglioramento tecnico e tattico di tutto il complesso rossoblù. E’ un impegno che si è preso il Gila, a patto che non si continui ogni tanto a rompergli…le scatole.
Vittorio Sirianni

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