GRIFO D’ATTACCO – La trasferta di Perugia non può essere usata per prendere tempo

La decisione su Blessin deve essere ferma, condivisa e senza condizioni

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Dal Mondiale a Perugia, dall’ex colonia britannica alla prossima tappa della traversata in Serie B del Genoa. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 284ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

In Qatar la Fifa sta sperimentando di fatto il tempo effettivo con minuti recupero abnormi. «Sono aperto al cambiamento ma non a questa trovata che imita malamente una regola ferrea del basket, la trovo un’inutile dilazione delle partite con il rischio di infortuni e cartellini più facili: e non dimentichiamo che in Italia vige la cultura del sospetto. Per me il calcio sono i canonici novanta minuti, più qualcuno di recupero. Le parole più giuste su questo Mondiale qatarino sono state di Eric Cantona il quale ha detto che non c’è emozione in un deserto dove gli impianti di gioco sono stati costruiti con il sacrificio di quasi 7mila lavoratori morti per venti giorni di divertimento».

Veniamo al Genoa atteso da cinque gare in ventisei giorni. «Il terzo blocco di partite è il crocevia della stagione. Se dovessi graduare con tre stelle di difficoltà il calendario del Genoa ne darei una a Perugia, Cittadella e Südtirol, due ad Ascoli e Frosinone e il massimo di pericolosità alla trasferta di Bari visto che i pugliesi riavranno anche Cheddira, di ritorno dal Qatar. Più dell’attuale classifica mi preoccupano il vittimismo e le critiche aprioristiche: al Genoa mancano circa tre punti che poteva raccogliere in casa sebbene, a onor del vero, la squadra di Blessin abbia compensato il proprio rendimento facendo molto bene lontano dal Ferraris. Serve meno pathos ed essere più cinici nel chiudere le partite che il Grifone spesso riesce a sbloccare».

Mister Blessin fa discutere: nel calcio esiste la fiducia a tempo? «Sì, esiste anche il tempismo. C’è da chiedersi se il tecnico svevo abbia o meno lo spogliatoio in mano: in caso di risposta positiva, la dirigenza genoana ha fatto bene a rinnovare la fiducia; al contrario, può sopravvenire un contraccolpo negativo che a monte necessitava di un avvicendamento in panchina durante le settimane di sosta. É chiaro che la risposta al nostro interrogativo la conoscono soltanto in società. La trasferta di Perugia non può essere usata per prendere tempo: la decisione sull’allenatore deve essere ferma, condivisa da tutti e, soprattutto, senza condizioni».

Il Perugia arriva alla sfida di domenica da ultimo in classifica. «Mi ricordo ancora quando mi recavo allo stadio Pian di Massiano, il nome previgente la tragica scomparsa di Renato Curi. Il Perugia è in difficoltà ma serve attenzione e una partenza forte. Blessin può passare al 4-3-1-2 con Frendrup, Badelj, Strootman a centrocampo, Aramu dietro a Coda e Puscas oppure inserire la qualità di Gudmundsson al fianco del bomber campano. Le opzioni non mancano ma a gennaio servono almeno quattro calciatori, ben inteso che la società si è già mossa soffiando il difensore mancino Matturro a Inter e Ajax. Il possibile ritorno di Mimmo Criscito mi rende felice perché il Genoa ha bisogno di un calciatore eclettico e polivalente: lasciamo perdere l’ultimo derby perché i rigori li hanno sbagliati tutti, da Pruzzo a Roberto Baggio fino a Lewandowski».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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