GRIFO D’ATTACCO – Gilardino è il condottiero del Genoa

Il rinnvo del tecnico è priorità, la salvezza una formalità: l'obiettivo finale può cambiare

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Settimo risultato utile consecutivo, il Genoa batte anche il Lecce e si regala una classifica lusinghiera. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 334ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Ventotto punti a gennaio, una squadra che cresce a vista d’occhio. «É in crescita pure la condizione fisica. É la terza rimonta da situazione di svantaggio, significa che la squadra ha carattere, risorse tecniche e impegno costante. Gilardino ha dimostrato una grande capacità di lettura tra i due tempi, ha cambiato la partita con le sue scelte in corsa ed è stato premiato: il mister ha in mano lo spogliatoio rossoblù perché pur posizionando alcuni uomini in zone del campo innaturali – Vogliacco o De Winter, a disagio come quinti di centrocampo – da costoro ottiene comunque qualcosa, ciò è sintomo di alta credibilità. Si è sentita l’assenza di Badelj a dettare i tempi e la pressione di squadra, funzione che non è affatto nelle corde di Malinovskyi; straordinario Martinez con le parate che hanno salvato il Genoa su rigore e sul tiro di Sansone con il Lecce in situazione di vantaggio».

La traiettoria della stagione del Genoa può mutare com’è capitato ai tiri di Krstovic e Malinovskyi? «Sì, è il calcio: una conclusione sporcata termina in gol e l’altra sul palo. Il Genoa deve cambiare il modo di pensare all’obiettivo finale perché la stagione è tranquilla e il vantaggio sulla zona rossa è confortante: la salvezza, per me raggiungibile entro una decina di punti, è una formalità. La rincorsa si sposta sul Torino e sul Monza. Cambiare in meglio l’obiettivo significa coltivare una nuova ambizione, misurarsi con essa e cavarne nuovi stimoli ed entusiasmi. Il Genoa ha margini di miglioramento e, come giustamente ha sottolineato il presidente Zangrillo, il condottiero è Gilardino: le intenzioni future della proprietà si capiranno dal rinnovo contrattuale del mister, per me prioritario. É un allenatore moderno ed equilibrato, che inizia a piacere alla grandi; salterà Empoli per una protesta legittima per il mancato fallo su Retegui».

A proposito di Mateo: quinto gol in Serie A, di “rapina”. «Sta tornando quello d’inizio stagione. Ha svolto una grande prova mettendoci quantità da mediano per fare salire la squadra e contendere cento palloni, oltre all’istinto del gol alla Gilardino a seguito del calcio piazzato pennellato da Gudmundsson. Generoso e opportunista, Mateo in area di rigore è veramente forte: un grande acquisto della dirigenza del Genoa. Sarà Retegui il centravanti della Nazionale all’Europeo, ne sono sicuro. Una grande plauso anche a Ekuban, autore di un gol da copertina (che è valso tre punti come a Reggio) ma, più in generale, protagonista di una prova di grande spessore: dopo il gol in acrobazia, che è forse il più bello di giornata, ha sfogato la sua rabbia perché se ne sente dire di ogni. Un calciatore di Serie A, soprattutto se del Genoa, non va deriso per un controllo o un gol sbagliato».

É prevista una battaglia a Empoli. «Non v’è dubbio. I toscani hanno ritrovato spirito grazie a un allenatore come l’amico Nicola che, com’è noto, è specialista nei subentri e nelle salvezze. L’Empoli ha giovani di qualità come Baldanzi, Cambiaghi e Fazzini; contro la Juventus hanno giocato una partita di contenimento ma anche d’attacco, e non soltanto perché hanno approfittato del vantaggio numerico per tre quarti di gara. Il Genoa ritroverà Frendrup e Badelj, mister Gilardino può inserire dal primo minuto Sabelli che si è riappropriato autorevolmente della fascia destra. Il primato societario di otto risultati utili consecutivi stabilito da Blessin è a portata di mano ma servirà una prestazione corale, di squadra, per dare ulteriore continuità e provare a scrivere una nuova pagina di storia».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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