GRIFO D’ATTACCO – Genoa, buona la prima

Se dovessi dare un voto, darei un bel 6.5/7 alla prestazione di ieri e un 7.5/8 ad Andreazzoli

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Il giornalista Beppe Nuti, voce e volto storico delle emittenti radio-tv genovesi

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Buona la prima per il nuovo Genoa targato “Andreazzoli”, che nella serata dell’Olimpico è riuscito a conquistare un punto d’oro contro la Roma del neo tecnico giallorosso Fonseca. Per parlare dell’ottimo esordio di campionato dei rossoblù, ci collegheremo con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 135ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

 

Dopo una lunghissima attesa, è ricominciata la Serie A e sicuramente non si poteva chiedere un inizio migliore, con un punto d’oro in casa della Roma.

 

«Per cominciare, io ripartirei da quello che avevo detto la scorsa settimana riguardo al fatto che contro l’Imolese avessero segnato quattro giocatori differenti, invece del poker di Piatek, perchè questo sarà il tratto distintivo del gioco di Andreazzoli. Si tratta di un gruppo che va in gol e nel quale già si vede la mano dell’allenatore massese. Poi da quello che avevo detto in merito alla prima contro la Roma: ‘Il Genoa non parte già battuto e in uno stadio nefasto come l’Olimpico non è cosa da poco. Il precampionato del Grifone è stato positivo, con tante vittorie e un solo pareggio contro il Nantes: c’è entusiasmo e voglia di riscatto. Fonseca schiererà una Roma offensiva con i soli Cristante e Pellegrini in mediana: potrebbero andare in crisi contro i tre rossoblù. Inoltre la cessione di Manolas ha tolto molta cattiveria agonistica ai giallorossi’. Con questo cosa voglio dire? Voglio dire che finalmente abbiamo visto delle cose importanti. Andreazzoli ha un coraggio incredibile. Ha impostato un partita nella quale è stato sfortunato e che poteva prendere una piega diversa, con una squadra come la Roma che ha un attacco forte anche se agevolato da due situazioni che si potevano quantomeno tamponare. Al di là di questo, il Genoa di oggi è aggressivo, è una squadra unita e che sa quello che vuole. Ieri sera Fonseca aveva capito che il Genoa poteva pareggiare, quindi aveva tolto Juan Jesus, l’anello debole, e mette Mancini. Andreazzoli, invece mette Pandev per Pinamonti e Sanabria per Kouamè. Questa è la mentalità di una squadra vincente, di un allenatore vincente, di uno che vuole cercare sempre il risultato attraverso il gioco e crede in quello che fa. Inoltre dobbiamo dire che il centrocampo ha zoppicato leggermente, perchè in una sorta di 3-4-1-2 Lerager giocava un po’ più a ridosso delle due punte. Nel primo tempo non mi sono piaciuti determinati giocatori, ma perchè non avevano capito come dovevano stare in campo. Giocatori come Zapata e Criscito non possono farsi saltare in quel modo da Under. Ma soprattutto il gol di Dzeko. Stiamo parlando di un fuoriclasse incredibile con una grande forza fisica, ma non è che Romero, Ghiglione e Zapata non abbiano fisico. Abbiamo visto, però, anche cose splendide, come il gol lanciato da Radovanovic, con il passaggio per Ghiglione che, ripeto, sarà la grande sorpresa del campionato. Ormai Ghiglione sta diventando una realtà. È un giocatore davvero forte, perchè ha gamba, crossa a rientare in maniera splendida e ha fatto fare un gol eccezionale a Kouamè. È una squadra che ha approfittato delle difficoltà della Roma. Andreazzoli è stato intelligente a lasciare Schone un po’ davanti alla difesa a fare il frangiflutti, piuttosto che il regista, aiutato da Radovanovic. Per poi parlare di Pinamonti. Io lo conosco da una vita, da quando giocava nella Primavera. Lui è sempre stato capocannoniere, ha sempre segnato e fatto un sacco di gol. E il gol fatto da Kouamè, per come è stato impostato, mi ha ricordato il gol di Bettega. Ne fece uno anche Riva, ma qui andiamo indietro nel tempo. Andreazzoli ha creduto molto in questo giocatore. L’anno scorso gigioneggiava, perdeva palla e non sapeva cosa fare. Invece ora sa qual è il suo compito e ieri ha fatto un grande secondo tempo. Ci sono delle gradi realtà e certezze e credo che, quando rientrerà Sturaro, cambieranno un po’ le cose. Mancava anche Saponara. Radovanovic ieri ci poteva stare, ma non mi ha proprio entusiasmato».

All’Olimpico si è visto un bel Genoa, battagliero e tenace, con la voglia di lottare fino alla fine. Come valuta questo Genoa plasmato da Andreazzoli?

«Questa squadra ha giocato con personalità. L’anno scorso, andando in svantaggio dopo sei minuti, avresti perso. Quest’anno, invece, la squadra ha reagito, mostrando carattere. Un carattere che le è stato dato dall’allenatore, che, dal mio punto di vista, ha avuto carta bianca, nei limiti del possibile, da parte di Preziosi. Cosa che non è successa quasi mai e che aveva portato Gasperini ad andarsene. Gli ha dato carta bianca perchè per il gioco che vuole proporre c’è bisogno proprio di quei giocatori lì. Piuttosto chiediamoci il perchè non abbia giocato Biraschi. Io pensavo che per quel tipo di 4-2-3-1, lui fosse più importante che un terzo, ma quando ho visto entrare El Yamiq e non lui, mi è sorta una domanda spontanea. Biraschi ci sta in questo gioco, oppure è in vendita? Dobbiamo farci queste domande qui, perchè si tratta di un giocatore fondamentale. O pensano che El Yamiq sia più importante, perchè è un centrale, oppure Biraschi non è visto come giocatore. Nel complesso, quello che posso dire io, è che il Genoa deve rivedere un secondo la fase difensiva, non dei singoli, perchè tra tutti, forse quello che ha avuto più difficoltà è stato Barreca, che in alcune occasioni ha messo in difficoltà Criscito. Voglio poi capire bene il centrocampo e vederlo giocare in casa. Se dovessi dare un voto, darei un bel 6.5/7 alla prestazione di ieri e un 7.5/8 ad Andreazzoli, perchè è riuscito ad imporre un ottimo gioco, nonostante la difficoltà della gara. Finalmente c’è un allenatore che fa giocare la squadra. Ieri mi sono divertito. Dopotutto è quello che vogliamo tutti: divertirci e fare un campionato tranquillo. C’è chi dice che il Genoa sarà la rivelazione del campionato. Questo non lo so, ma alla prima lo è già. Qualcuno diceva Cagliari, ma ha preso in casa con il Brescia, qualcuno diceva Bologna, ma ha stentato con l’Hellas in dieci. Mi ha fatto un immenso piacere rivedere in campo Sinisa Mihajlovic, che ha dimostrato di essere un uomo di grande spessore. Al di là di questo, il Genoa potrebbe essere la rivelazione del campionato, poichè è la giusta amalgama di giocatori giovani e di esperienza. Noi non abbiamo ancora visto Schone, ma è uno dei giocatori più forti che c’è. La scorsa settimana mi è stato chiesto chi mi ricordasse: Thiago Motta, ma non era un regista e, se vado un po’ più indietro nel tempo, Jan Peters o René Vandereycken, anche se il secondo era più un mediano e il primo una mezz’ala. Sfortunati entrambi, perchè uno era venuto qua ormai rotto e l’altro si è rotto una volta arrivato. Il Genoa non aveva un gioco ormai da tre anni. Diciamo da quando è andato via Milanetto».

 

Lei mi ha parlato di singoli e di giovani: elemento distintivo di questa squadra che si è dimostrata essere una tra le squadre con giocatori più giovani del campionato. Le volevo quindi chiedere come vedeva, invece, Kouamè e Pinamonti come tandem offensivo

 

«Ero perplesso fino a poco tempo fa, perchè ero abituato a vedere Kouamè messo sulla fascia laterale e non rendeva niente. Andreazzoli lo sta usando diversamente, da seconda punta e con pochi tocchi per poi verticalizzare in velocità. Questo è molto importante, perchè apre molti varchi a Pinamonti e ieri, in effetti, è stato determinate in più occasioni offensive. Sono una bella coppia e penso che insieme potranno fare molti gol. Lo dico senza pudore. Secondo me, Pinamonti, se continua con la giusta mentalità, può diventare il centravanti della nazionale italiana. Parlo tra qualche anno. In questa stagione sono sicuro che i gol li farà. Una punta di riserva, poi, dovrà servire, perchè se Favilli non da garanzie, non puoi sperare solo in Pinamonti, Kouamè e Pandev. Quindi se Favilli potrà essere utile, bene, altrimenti sarà necessario trovare un altro. Anastasios Donis non lo conosco bene, ma mi fido di chi l’ha seguito. Poi sarà necessario sfoltire la rosa e in questo Capozuccca è bravo. Lui non vuole avere ventotto o trenta giocatori, perchè finisci con l’avere degli scontentati. Vedi la Juventus, che sabato ha lasciato in panchina giocatori come Dybala, Rabiot e Mandžukić, però loro hanno la Champions, quindi uno gioca una partita e uno gioca l’altra, ma al Genoa non serve a niente. Ad ogni modo, la coppia Pinamonti-Kouamè è davvero ben assortita e ieri hanno fatto vedere delle belle cose. L’inserimento di Christian sul gol di testa è stato eccezionale. Qualcuno dice che l’hanno lasciato fare, ma lui si è fatto trovare pronto. Per concludere con gli altri giovani, Radu è molto importante. Questo Genoa ha una colonna vertebrale: Radu, Romero o Zapata, Schone e Pinamonti. Tu hai un portiere che para e un attaccante che segna. Poi hai un regista che può dettare i tempi ed essere l’allenatore in campo. Avesse perso, io sarei, per assurdo, rimasto lo stesso “contento”. Dico questo perchè l’anno scorso il Genoa perdeva e giocava male, ieri, invece, ha giocato, reagito. Questo Genoa ha riportato l’entusiasmo. La gente è entusiasta, non tanto per il risultato, che comunque è importante, ma perchè ha visto una squadra giocare con coraggio, soprattutto in un campo come l’Olimpico. Io dico “buona la prima. Adesso aspettiamo”. Non dimentichiamo che ad ottobre rientrerà Sturaro e con Schone e Lerager tirerà su un bel centrocampo. Per Romulo vedremo. Vuole giocare sulla mezz’ala, però c’è Ghiglione. Secondo me lui è uno dei giovani più interessanti del campionato italiano».

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