Al Marulla di Cosenza il Genoa conquista la quarta vittoria su cinque trasferte (1-2), come nella stagione 1951-1952: Strootman calciatore in più per mister Blessin. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 278ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Il Genoa è la squadra più forte del campionato? «Sì, lo dicono i numeri, come i dodici punti conquistati in trasferta, e un affiatamento generale più consolidato rispetto alle prime giornate: da Venezia a Cosenza, il Grifone è cresciuto pur restando una squadra difficile da battere. Blessin sta costruendo una mentalità vincente e le difficoltà, che per i rossoblù non mancano mai, accelerano tale percorso. L’arbitraggio di Baroni si è rivelato irrispettoso nei confronti di un club come il Genoa: la doppia ammonizione di Bani è ridicola, per non parlare del calcio di rigore concesso al Cosenza tramite supporto Var che a inizio azione omette di vedere un evidente fallo di mano di Nasti. Ciononostante, il Genoa mi è piaciuto: i calciatori iniziano a trovarsi e sta emergendo la qualità complessiva della squadra».
Più in particolare, cosa le è piaciuto del Grifone? «Il dominio su un campo complicato attraverso una prova di forza, come ha sottolineato Blessin. Il Genoa ha sofferto poco e concesso pressoché niente all’avversario in superiorità numerica per settanta minuti: anzi, la squadra del tecnico tedesco ha cercato e trovato il raddoppio prima con Jagiello e poi con Strootman. A livello personale, vi confido che non ho mai coltivato il timore di un pareggio del Cosenza: stavolta la nona (di campionato) è compiuta. Opaca la prova di Aramu, parecchio convincente la prestazione di Sabelli: essenziale quella di Coda che ha segnato il rigore. Il rammarico di giornata è l’infortunio al flessore capitato a Ilsanker: ragionando in ottica futura, la sua probabile assenza accorcia un reparto già di per sé non troppo folto che sarà chiamato a fare gli straordinari stante la squalifica per una giornata di Bani».
Come giudica le prestazioni di Strootman e Frendrup? «Che coppia! Il centrocampista olandese è di un’altra categoria, sono certo che può giocare in una squadra di alta Serie A: formidabile nelle due fasi, attento in ciascuna palla giocata e stavolta impeccabile nella trasformazione al volo. Tra i genoani è esplosa la Strootmania. Ho trovato di grande spessore anche la partita di Frendrup, lo scudiero di Strootman, presente in ogni zona del campo: del danese classe 2001 mi impressiona la maturità che dimostra nei momenti più complicati della partita. Al Genoa, però, serve il più rapido recupero di un calciatore tecnico come Badelj, e il suo inserimento in una linea a tre, perché i difensori centrali di Blessin – tutti destrorsi – hanno poca qualità in fase di impostazione del gioco».
Sul calendario, Spal in Coppa Italia e tappa a Terni contro la capolista. «Bisogna fare attenzione alla Ternana di mister Lucarelli: le Fere occupano il campo con il 4-3-2-1 (il cosiddetto “albero di Natale”) e, a differenza di molte squadre di Serie B, giocano a viso aperto senza attendere l’avversario. La Ternana è una squadra in salute che peraltro sta attraversando un momento di grazia. Nel frattempo, però, incombono i sedicesimi di finale di Coppa Italia: saggezza suggerisce a mister Blessin di dare un turno di riposo a Dragusin, Strootman e Frendrup e, invece, dare spazio a calciatori che nell’ultimo periodo hanno giocato poco o niente come Semper, Hefti, Vogliacco, Badelj, Portanova e Puscas in attacco al posto di Coda».
Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti
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