GRIFO D’ATTACCO – Coda goleador, il Genoa non fallisce il primo appuntamento

L'effetto Ferraris può galvanizzare il bomber rossoblù

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il Genoa batte il Benevento e guadagna i sedicesimi di finale di Coppa Italia: 3-2 con Coda sugli scudi. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 269ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Il Grifo di Blessin inizia la stagione con una vittoria e tre gol che mancavano da trentaquattro partite. «La squadra di mister Blessin mi ha convinto perché la prima vera uscita della stagione era da vincere e non era certo facile battere il Benevento, una squadra che sarà tra le protagoniste della prossima Serie B. La vittoria serve non solo ad approdare ai sedicesimi di finale, contro la Spal al Ferraris, ma anche a prendere morale e fiducia: un anno fa il passaggio del turno contro il Perugia fu burrascoso, ieri non lo è stato, o lo è stato soltanto nei minuti di recupero, e il risultato meritava di essere più largo. Il Genoa deve migliorare la fase difensiva perché i gol subiti erano evitabili: Glik è uno specialista dei calci piazzati ma ha colpito indisturbato, peraltro senza saltare, mentre l’ex rossoblù Karic ha calciato da fuori area senza opposizione».

Il “Coda Show” per i tifosi rossoblù: finalmente uno da Genoa! «É un goleador vero perché oltre a scuotere le reti – molto freddo dal dischetto contro Paleari – mette i propri compagni di squadra in condizione di calciare nel migliore dei modi, come ha dimostrato un paio di volte con Gudmundsson, ma non solo, e migliora l’intera fase offensiva del Genoa. Coda è un finalizzatore che sa anche saltare l’uomo, per questo è un centravanti moderno completo che in Serie B è destinato a fare la differenza: penso che l’effetto Ferraris, uno stadio e un tifo coinvolgente, possa stimolarlo a rendere al meglio. Sarà importante la gestione da parte di Blessin durante l’anno perché il campionato è molto lungo e pieno di insidie».

Che cosa manca al Genoa per essere davvero la squadra da battere? «Il blasone storico non scende in campo, nulla sarà regalato al Genoa. Serve un difensore centrale perché Blessin, al momento privo di Ilsanker che può ricoprire un paio di ruoli, ha uomini contati; al momento manca anche una spalla di Coda, come lo era Strefezza al Lecce nella passata stagione. Ekuban ancora non mi convince dal punto di vista tecnico, Yeboah deve dimostrare molto, Yalcin è indietro di condizione ma si è presentato con un paio di giocate interessanti, Gudmundsson lo reputo un calciatore che in B può mettersi in luce anche con un buon bottino di gol».

A Venezia il Genoa potrà contare su 1500 tifosi: il Penzo sarà un possedimento rossoblù. «É la forza dei genoani, esserci comunque e ovunque: non è da tutti portare oltre 10mila tifosi allo stadio durante le ferie d’agosto ad un orario inconsueto. Il Genoa dovrà ripetere la bella prova messa in mostra con il Benevento ed evitare il calo di concentrazione finale, principalmente fisico, che poteva portare ai supplementari. Il Grifo deve stare attento a tutte le avversarie, quelle note (Cagliari, Parma) ma anche le outsider come Modena, che ieri ha eliminato il Sassuolo, e il Como: non ci saranno campi facili, una media vicina ai due punti per partita farà selezione fin dalle prime sei partite che saranno le più difficili ma anche le più indicative».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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