Gli Invincibili: il Genoa vince facile in trasferta col Derthona

Il 5 novembre 1922 la formazione di Garbutt stende con un perentorio 3-1 i tortonesi


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A Tortona il Genoa impartisce una lezione di «cinismo» e «umiltà» al
Derthona
Tortona (AL), 5 novembre 1922
La tanto attesa – anche in senso temporale, visto il rinvio di una settimana a causa della Marcia su Roma delle partite che si sarebbero dovute disputare domenica scorsa – «discesa», che è stata accompagnata da molti tifosi rossoblù, del Genoa a Tortona ha avuto finalmente luogo. Il risultato di 3-1 a favore della formazione capolista del Girone B della Lega del Nord del Campionato Italiano conferma i pronostici della vigilia, ma lo sviluppo del gioco non è stato quello preventivato, visto che il Derthona ha giocato «a viso aperto» invece che compattarsi in difesa per cercare di spezzare le trame offensive dei più titolati avversari, avendo coltivato la speranza – rimasta tale – di portarsi in vantaggio per poi aspettare la reazione rossoblù. All’atto pratico il risultato del piano tattico concepito dall’allenatore dei piemontesi, Mario «Marión» De Simoni I (dodici anni fa primo portiere della Nazionale Italiana), è stato che la sua squadra ha subìto la prima rete in un’azione di contropiede e poi, dopo aver subìto la trasformazione di un calcio di rigore (la concessione da parte del signor Roberto Gera di Torino è stata vivacemente contestata dai giocatori e dai sostenitori del Derthona) da parte di Renzo «il figlio di Dio» De Vecchi, si è fatta trovare con la difesa sguarnita di fronte all’azione della terza rete degli ospiti che ha di fatto «chiuso il discorso» su una partita, il cui esito finale non è stato sostanzialmente messo in discussione dalla realizzazione pochi minuti dopo da parte di Carlo Crotti di quello che
si è rivelato essere il «goal della bandiera» dei padroni di casa.
In ogni caso, per evitare spiacevoli sorprese, il tecnico inglese del Genoa, «Mister» William
Thomas «Billy» Garbutt, ha avuto l’«umiltà» di «abbassare» dopo l’intervallo nella linea mediana Augusto Bergamino I (nel primo tempo schierato al posto del «match winner» della precedente partita, quella vinta in casa per 2-1 nel finale contro il Bologna, Celeste «Enrico» Sardi I, oggi presente in Tribuna, con Edoardo «Dino» Mariani inserito nel reparto d’attacco all’estrema sinistra) per intralciare lo sviluppo del gioco dei padroni di casa, che hanno attaccato per tutta la ripresa senza produrre azioni veramente pericolose.
La presenza in Tribuna di Augusto «il Commissario romantico» Rangone, che con Umberto
Meazza e Augusto Galletti I, sta studiando quali calciatori selezionare in vista dell’incontro con la Svizzera in programma domenica 3 dicembre a Bologna, è stata di ulteriore stimolo per i giocatori del Genoa a dare il meglio di loro stessi sul campo in terra battuta di Tortona: si sono distinti, in particolare, il portiere Giovanni «Ragno» De Prà, il terzino sinistro e capitano De Vecchi, i mediani destro Ottavio Barbieri e centrale Luigi «Luigin» Burlando e il centravanti Edoardo Catto.
Solamente il Bologna, che oggi ha ottenuto a spese del Milan una vittoria «stratosferica» in
trasferta con otto reti realizzate e nessuna incassata, «resta in scia» degli uomini di Garbutt con i due punti di distacco determinati dall’esito sfavorevole dello «scontro diretto» di due settimane or sono a Genova.
Stefano Massa

Il Genoa vittorioso per 3-1 a Tortona: in piedi, da sinistra a destra, Bergamino I, E. Neri,
l’allenatore Garbutt, L. Burlando, O. Barbieri, R. De Vecchi, C. Sardi I (in borghese), Catto, E. A. Santamaria I, Moruzzi, Ed. Mariani, Leale, persona sconosciuta (forse il guardalinee di parte); sdraiato a terra: De Prà [l’immagine è tratta dal documentario – visibile su internet – Derthona Story, episodio 09, 3’55’’]

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