Gilardino: «Futuro? La decisione non spetterà solo a me, cerchiamo di finire nel modo migliore con più punti possibili»

Il tecnico: «Oltre all'aspetto contrattuale, bisognerà capire gli obiettivi e i programmi della società»


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CARRIERA DA ALLENATORE

In molti pensavano che diventasse un allenatore di A? – «Penso di sì. Magari nell’idea, nell’ottica del pensiero di molte persone poteva essere quello. Credo che la perseveranza, la voglia di non porsi limiti e la voglia di trovarsi molti stimoli nella vita come nello sport ti porta a fare un buon percorso. Finita la mia attività di giocatore, ho voluto fare questa nuova esperienza: sono partito da categorie più basse, perché proprio lì volevo mettermi alla prova, volevo lavorare con i ragazzi, con i giocatori. Volevo fare anche cose giuste, ma anche sbagliare per poi riprovare e migliorare. E poi è stato un percorso in crescendo, perché dopo le esperienze che ho avuto da Rezzato, a Vercelli, a Siena, c’è stata l’opportunità di poter tornare in una società professionistica come il Genoa, in cui avevo giocato: sono tornato da allenatore della Primavera e poi la storia la conoscono tutti».

I modelli di Gila – «Ho avuto tanti maestri, molto bravi, molto preparati, sia sul campo a livello tecnico-tattico, ma anche a livello umano, di stimoli psicologici, di gestione del materiale umano e del gruppo. Sicuramente mi ha aiutato il mio trascorso da giocatore, l’aver vissuto in determinati spogliatoi e l’aver vissuto con determinati allenatori. Però è normale che quando sei tu in prima persona che devi decidere è tutta un’altra cosa: diventa sicuramente più affascinante ma sicuramente molto più complicato».

Allenatori che gli hanno lasciato qualcosa in più – «Ci sono stati tanti allenatori che mi hanno lasciato sicuramente a livello umano, di carisma. Basti pensare che ho avuto la fortuna e la possibilità di essere allenato da Ancelotti che è stato uno degli allenatori più vincenti nei tre anni di Milan, dove abbiamo vinto tantissimo. A Lippi con la maglia azzurra, a Pioli, a Gasperini. Prandelli l’ho avuto nei miei primi anni come allenatore a Parma dove ho fatto molto bene. Tanti allenatori ho avuto, adesso non cito tutti, e che mi hanno lasciato qualcosa di importante».

Ancelotti Napoli
Carlo Ancelotti (dalla pagina Twitter del Napoli)

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