Genoa, un mercato luterano per il miracolo salvezza

777 Partners investe a gennaio venti milioni senza incassarne: è il nono saldo d'Europa

Amiri Spors Genoa
Nadiem Amiri e il gm Spors (foto di Genoa CFC Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Un visibile tratto luterano connota l’azione del Genoa tenuta durante il mese di gennaio che, secondo consolidata tradizione, si presta più alla riparazione dell’organico che alla rivoluzione dello stesso. Come l’eresiarca Martin Lutero combatté la piaga delle indulgenze cattoliche del primo Cinquecento, il plenipotenziario genoano Spors ha picconato i più granitici preconcetti di mercato che ormai definiscono la compravendita di calciatori: niente più favori, o simonie, ai procuratori amici; gli interventi da pronto soccorso di club sodali – ammesso che ne sia mai esistito uno – appartengono al passato a tal punto che nelle ultime quattro settimane il Grifone ha attinto non dal noto e affiatato cerchio magico, bensì battendo i fianchi dell’area calcistica nordico-mitteleuropea. Solo il campo dirà se il luteranesimo genoano, nuovo in Serie A, porterà alla salvezza dell’anima rossoblù, appurato che non esiste indulgenza così plenaria tale da assolvere ogni peccato commesso dalla precedente gestione.

Il percorso seguito da Spors è anomalo rispetto all’ortodossia del rito di mercato italiano che vede servente ciascuna parte che, invece, dovrebbe essere dominante. Milan e Juventus, seppur con dinamiche e sviluppi differenti, sono i precursori di una politica gestionale che vuole ridare centralità al centro, ossia al vertice sociale, per scantonare ritorsioni dei procuratori ed essere da esempio. Prima di qualunque altra concorrente, il Genoa si accoda alle due grandi sorelle fin dagli atti preliminari delle grandi pulizie invernali che hanno radicalmente mutato il dna rossoblù: infatti la media età degli acquisti, e la loro provenienza, si assesta sui ventidue anni (non a caso il più “vecchio” è Amiri, classe ’96) mentre la carta d’identità delle uscite supera i ventotto anni. Inoltre non va sottaciuto che i prestati, eccetto Caicedo la cui grana tornerà prepotente a giugno, abbiano raggiunto destinazioni poco paradisiache come la Serie B, la parte bassa del campionato di Turchia o persino il regime di svincolo anticipato.

Calciatori giovani, d’esperienza e di proprietà: sono state le direttrici seguite dal gm Spors il quale, dopo aver sfiduciato Shevchenko nottetempo ed essersi avocato l’onere della conseguente scelta tecnica, ha interagito prevalentemente con i contatti esteri pur di non scendere a patti per accedere ai canali di mercato dell’Italia, taluni dei quali deprecabili per quanto efficaci. Il progetto del Genoa ha dignità ed è futuribile con tre nuovi Azzurrini e un Under 21 danese, a prescindere che la proprietà americana abbia investito circa venti milioni di euro a fronte di nessun incasso (nono saldo europeo) e con altri dieci milioni di euro di riscatti. La proprietà americana di 777 Partners ha dato un forte segnale per il miracolo salvezza potando altresì una serie di rami secchi che nel prossimo semestre alleggeriranno il costo lordo del lavoro di quasi sei/sette milioni di euro, una delle tre annualità dovute all’ex tecnico dell’Ucraina prima dello scisma luterano.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.