Falqué: “Provo un sentimento forte per il Genoa”

Il numero 10 ha ricordato la stagione 2014/15 al sito del Genoa

Iago Falque apre le marcature con il Parma nel 2015

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La pellicola si riavvolge. Riporta al novembre 2014, quando nel pieno di gerarchie instabili e volti nuovi da testare, un giorno d’autunno in cui l’Udinese ospitava il Genoa alla Dacia Arena, Gian Piero Gasperini mise in panchina Maxime Lestienne, sulla testa del quale pendeva un riscatto esercitabile a 20 milioni. Fatto sta, Gasperini preferì a Lestienne uno spagnolo arrivato sileziosamente dal Tottenham. Neppur si capì se si chiamasse Yago, come da comunicato del Tottenham, o Iago, che in Galizia – sua terra natale – significa Giacomo e oltre a Falqué figura anche nella carta d’identità di un fantasista forse più celebre, Aspas.

Quel 2 novembre 2015 Iago Falqué realizzò gol e assist nel 2-4 in terra friulana. Fu promosso a titolare e, nell’anno dell’Europa League conquistata sul campo, fu il trascinatore del club più antico d’Italia con 13 reti e 5 assists in 32 partite, forse meno luminescente solo di Diego Perotti. A quattro anni e mezzo da allora, dopo un anno a Roma e tre a Torino (32 reti e 21 assists in totale), riecco Iago a Genova, per riprendere in mano le statistiche che aveva lasciato.

Iago torna, in prestito, a 30 anni e con una serie di infortuni patiti tra 2018 e 2019 da smaltire al più presto: 31 gare saltate non sono poche, ma ora l’esordio – rimandato due settimane fa per via di uno stato febbrile – si avvicina. Riecco il Ferraris, riecco la Nord, riecco il Grifone. Con un’inequivocabile dose di nostalgia che riemerge: “Quando ha chiamato il presidente ho detto sì, era arrivato il momento di tornare per dare una mano – ha raccontato Falqué al sito ufficiale del Genoa – provo un sentimento forte per questi colori, qui è iniziata la mia vera carriera”. E ancora, come nelle migliori storie d’amore: “Il Genoa è stato l’inizio di una bella storia, ho ricordi fantastici del campionato del sesto posto. Ho ritrovato amici e giocatori con cui avevo condiviso il valore di indossare la maglia del Grifone”.

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