ESCLUSIVA PIANETAGENOA1893 – VINCENZO GUERINI: «Il Genoa è entrato nell’elitè del calcio»

Intervista esclusiva d Pianetagenoa1893.net a Vincenzo Guerini, allenatore esperto e competente e, attualmente, commentatore tv


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Non si allena nel calcio per tanti anni senza un motivo. Vincenzo Guerini ne è la dimostrazione più lampante: la serie A e la serie B, per lui, sono campionati che non hanno più segreti. E, ora, ascoltando i suoi interventi da commentatore tv, è facile comprendere la ragione per cui molte società si sono affidate a lui nell’auspicio di ottenere buoni risultati. Competente come pochi, tanto professionale quanto spontaneo, il bresciano è il classico amante del bel calcio, che tuttavia trova spunti di interesse anche nella classica “battaglia” tecnicamente povera ma dagli elevati contenuti agonistici.

Ed essendo un amante del bel calcio, Vincenzo Guerini, intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net, non può non strizzare l’occhiolino al gioco espresso da i rossoblù di Gasperini.

Nel mondo del calcio molto spesso è più difficile confermarsi piuttosto che disputare una grande stagione. Ma il Genoa, fino a questo momento, ci sta riuscendo…

«I rossoblù, dalle battute iniziali di questa stagione, stanno dimostrando di avere tutte le intenzioni di ripetere, se non addirittura migliorare, il piazzamento dello scorso campionato. Ormai il Genoa non può più essere considerato una sorpresa ma una formazione d’elitè. Lo scoglio più duro, a mio avviso, è quello di compiere il salto di qualità: ed il Grifone, ormai è riuscito in questo intento».

Il Genoa fino ad oggi non è mai riuscito a schierare la formazione tipo. E nonostante ciò, vanta un punto in più rispetto allo scorso anno ed è ancora in lizza in Europa League…

«Questa è un’osservazione che permette di cogliere ancora di più la peculiarità di questo Genoa: grande organizzazione tattica, ottima predisposizione dei giocatori ed un intento comune. E quindi, anche se manca qualche elemento cardine, la formazione non ne risente, o comunque, accusa meno di quanto potrebbero fare altre squadre, ed i risultati arrivano lo stesso».

Un dato, forse sorprendente, riguarda l’attacco: nonostante la partenza di Milito, infatti, i gol segnati sono in aumento…

«Non vorrei ripetermi ma il punto cruciale è il medesimo: Milito è un grande campione e nel Genoa ha realizzato gol a raffica, ma la filosofia di gioco dei rossoblù va ben oltre l’importanza di un singolo. Tutti sanno cosa fare, hanno in testa i movimenti più opportuni, e anche se gli interpreti sono cambiati, i gol fioccano ugualmente».

Qualche problema in più riguarda la difesa, o meglio, il numero di reti incassate. Secondo lei qual è il motivo?

«Per prima cosa vorrei precisare che non esistono i presupposti per essere preoccupati. E’ vero, qualche rete di troppo è stata subita, alcune in maniera ingenua, altre sugli sviluppi di calci piazzati. Se la tendenza dovesse protrarsi nel tempo allora sarebbe necessario correre ai ripari ma credo che certi meccanismi non siano così immediati e, di conseguenza, i giocatori devono avere il tempo per metabolizzarli al meglio. E poi non dimentichiamo che il Genoa non ha praticamente mai potuto schierare Ivan Juric che, pur essendo un centrocampista, costituisce una vera e propria diga e riduce di molto le possibilità che le azioni avversarie si concretizzino. Il croato è uno dei giocatori più sottovalutati del campionato. Buon per il Genoa e per mister Gasperini, che aveva avuto modo di allenarlo a Crotone e non ha dubitato un secondo sulle possibilità di vederlo protagonista anche in un palcoscenico selettivo come la serie A».

In Europa League il Genoa, con ogni probabilità, si giocherà il passaggio del turno con il Lille. Il Valencia ha un solo punto in più ma appare più solido mentre lo Slavia Praga sembra ormai fuori dai giochi. Che ne pensa?

«Il Genoa deve pensare ad affrontare tutte le partite con la medesima filosofia di gioco, tanto in casa quanto in trasferta. Se riuscirà a farlo saprà togliersi grandi soddisfazioni anche in Europa, e noi potremo continuare a divertirci e ad assistere a gare spettacolari».

Claudio Baffico

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