ESCLUSIVA PG – Scarrone, l’arbitro dei test a Pegli: «Blessin? È esaltante»

Il fischietto genovese: «Il tecnico trasmette una grande positività a tutti»

Sandro Scarrone con Alexander Blessin
Sandro Scarrone con Alexander Blessin al termine dell'allenamento con la Primavera, in scena al "Pio-Signorini" giovedì 24 marzo 2022

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Con lui a dirigere la gara, il Genoa non ha mai perso (tante vittorie ed un pareggio): è l’arbitro genovese Sandro Scarrone, amministratore di Calcio Liguria, chiamato ormai da tempo a prestare la propria opera professionale nelle gare amichevoli, o di allenamento, che organizza il club calcistico più antico d’Italia. Sandro Scarrone ha un passato legato al calcio, sia giocato che parlato: è stato voce e volto di Telegenova, emittente per la quale ha seguito entrambe le squadre genovesi, ma è stato anche arbitro inquadrato nei ruoli dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) dal 1985 al 2001. Pianetagenoa1893.net lo ha raggiunto.

Sandro, iniziamo col parlare della società sportiva dilettantistica che ti vede fra i fondatori e della quale ne sei l’amministratore: «Nasciamo ufficialmente nel 2008, portandoci dietro un lungo storico percorso sportivo iniziato già nei primi anni 90, con la volontà di creare aggregazione calcistica. Siamo attivi a Genova e provincia ed in un anno gestiamo un movimento di circa duecento squadre e quasi tremila giocatori di calcio a 5 ed a 7, impegnati in nove diversi campionati. Collaboriamo con realtà sportive in ambito regionale ed organizziamo anche tornei aziendali. Abbiamo istituito diversi premi destinati a società o calciatori che si distinguono particolarmente nel loro ruolo in campo».

Fra i vostri vari campionati, spicca anche un “Cobram”: «Sì. È un omaggio alla famigerata e temuta Coppa Cobram resa celebre da Paolo Villaggio nelle vesti del ragioniere Ugo Fantozzi. Nel film la competizione è ciclistica ma noi l’abbiamo trasferita nel panorama calcistico locale per un nostro campionato destinato alle squadre meno… dotate ma con tanta voglia di divertirsi».

Tu ed i tuoi colleghi arbitri siete spesso chiamati a dirigere le amichevoli del Genoa. «Abbiamo un ottimo rapporto con la società e mettiamo a disposizione molto volentieri la nostra professionalità».

Scarrone, chi e quanti sono gli arbitri di Calcio Liguria? «L’organico è di una trentina di “giacchette nere”. Molti di noi hanno anche fatto parte dell’Aia; ti cito, fra i tanti, Claudio Bacci, Roberto Oddone, Raffaele Colonna, Francesco Maximo Valle, Martino Ivaldi, Arcangelo Leone, Roberto Acampora. I nostri arbitri sono riconosciuti dal Csen (Centro Sportivo Educativo Nazionale, nda) e dall’Opes (Organizzazione per l’Educazione allo Sport, nda)».

Hai arbitrato le amichevoli del Genoa con alla sua guida, nell’ordine, Davide Ballardini, Cesare Prandelli, Rolando Maran, nuovamente Ballardini, ed ora Alexander Blessin. Cosa ti ha colpito del mister tedesco, a livello umano? «È sicuramente un grande uomo, prima che allenatore. Pensa che ogni volta che arriviamo al Pio, lui ci viene incontro, ci saluta, ci abbraccia. Al termine della gara, poi, non si nega per una foto ricordo e ringrazia mille volte per la nostra collaborazione».

So che c’è stato un divertente siparietto fra te e Blessin. «I capelli! Al termine di una amichevole mi chiede l’età. Gli dico che ho 54 anni ma lui non mi crede, dicendomi che ho molti meno capelli bianchi di lui, me li tocca e me li tira».

Cosa ti ha colpito di Blessin? «È esaltante e ti posso parlare di lui in termini veramente entusiastici. L’approccio che ha con noi, anche se arbitri amatoriali, è quello di una persona molto educata, assolutamente disponibile, con una dote incredibile di umanità sia sua che in tutto il suo staff. Questo ti fa capire il perché delle sue esultanze al termine delle gare di campionato. È un uomo che trasmette una grande positività a tutti. È molto goliardico al quale fa da contraltare la sua grande professionalità ed attenzione per ogni particolare. Noi arbitriamo amichevoli ma lui questi match infrasettimanali li gestisce come se stesse disputando la finale di Champions. Non sta mai fermo, al contrario di qualche suo collega che lo ha preceduto che era letteralmente… “imbalsamato” in panchina – spiega Scarrone – Ho visto alcuni di quegli allenatori apparentemente molto distaccati dagli avvenimenti sul campo del Pio. Alexander Blessin no: se qualcosa non gli va bene, diventa una furia. Durante le partite non sta mai zitto. Fra il primo ed il secondo tempo, pur in gara amichevole o di allenamento, lui prende la lavagna e spiega a tutti i movimenti che devono fare come se stessero giocando contro la Juventus. Ed al triplice fischio, subito a confrontarsi col suo vice e lo staff».

Cosa ne pensi del Genoa di Blessin? «È chiaro che essendo in campo, vedi certe cose più da vicino. Non c’è dubbio che da quando è arrivato Blessin, il Genoa gioca con grande agonismo, con grande ardore, con grande partecipazione emotiva. Gioca a ritmi alti. Prima dell’amichevole col Pietra Ligure, Roberto Murgita mi aveva avvertito che il Genoa avrebbe giocato molto duro ed aggressivo, ma senza cattiveria; sono rimasto colpito da questa aggressività. Quando vediamo il Genoa la domenica, lo vediamo giocare con questa grande carica agonistica – spiega Scarrone ai nostri microfoni – Da questo punto di vista, Blessin sta facendo un ottimo lavoro. Uno dei problemi più grossi, e che è sotto gli occhi di tutti, è che manca chi fa gol, manca il bomber. Destro ultimamente parte dalla panchina, Piccoli appare ancora indietro di condizione anche a seguito dell’infortunio che lo ha condizionato. La squadra però è sicuramente più compatta rispetto al periodo precedente l’arrivo del tecnico tedesco. Per quanto visto sul campo, ma anche vedendolo nelle gare di campionato, questo Genoa ha tutte le carte in regola per credere nel miracolo. Nelle tre amichevoli che ho diretto, con Blessin in panchina, i ragazzi in campo non si sono risparmiati. Ascoltano il mister e cercano di mettere in pratica ciò che viene loro chiesto».

Scarrone, quale o quali giocatori che hai arbitrato, nel Genoa di Blessin, ti è piaciuto? «Mi è piaciuto molto Melegoni, così come Rovella, ma anche Kallon il quale è un ragazzo che si sbatte molto ed è molto dinamico. Debbo dire che i giovani si distinguono ma tutti i giocatori hanno una grande carica agonistica».

Tante amichevoli dirette, un eccellente rapporto con tutto l’ambiente genoano… «anche se la mia fede calcistica è risaputamente… un’altra. Quando svolgi una attività professionale, sia essa giornalistica che arbitrale, non ci sono “fedi calcistiche” in quanto si instaura un rapporto che va inevitabilmente oltre alle “simpatie” per i colori. Ho sempre seguito il Genoa nei miei trascorsi televisivi e ancora oggi ho il piacere di vivere da vicino le vicende rossoblù. Per questo auguro di cuore al Genoa di salvarsi e spero che mister Blessin (a mio avviso un tecnico che farà una super carriera) possa compiere la grande impresa sportiva che sta dimostrando di meritare».

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