ESCLUSIVA PG – Rubinho: «Il Genoa è in ottime mani, la Serie A il suo habitat»

Intervista col portiere brasiliano, rientrato in patria, ma sempre legato ai colori rossoblù

Rubinho
Rubinho, ex portiere del Genoa (dalla sua pagina Instagram)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Chiusa la carriera da professionista, Rubinho dopo tanti anni in Europa ha fatto ritorno giustamente nell’amata patria brasiliana, dove finalmente adesso può dedicarsi alla famiglia. L’ex portiere rossoblù (103 presenze col Genoa tra Serie A e B) ha risposto all’intervista esclusiva con Pianetagenoa1893.net.
«Seguo sempre il Vecchio Grifone a distanza, devo dire che è una delle squadre più regolari dal punto di vista dei risultati in questo ultimo mese, Frosinone a parte. Ha vinto scontri diretti importanti e sta anche giocando un bel calcio. Il Genoa con la Serie B non centra nulla, il suo habitat naturale è stare fisso in Serie A e gli auguro di raggiungerla quest’anno», racconta Rubinho. Lui che ha vissuto l’apice dell’epopea di Preziosi, si è detto entusiasta della nuova proprietà americana che ha conosciuto anche in Brasile avendo, il gruppo 777 Partners, rilevato pure il Vasco da Gama: «Il Genoa è finito assolutamente in ottime mani – dice -. Quando sono stato recentemente allo stadio a vedere una partita, ho potuto parlare con alcuni membri della nuova dirigenza e mi hanno fatto un’ottima impressione. Hanno grandi idee e progetti innovati che ridaranno sicuramente splendore a questa importante società. Anche quello che stanno facendo qui in Brasile sta raccogliendo consensi, riporteranno sicuramente ai massimi livelli i loro club di proprietà».

Rubinho interviene sul milanista Gennaro Gattuso (New Press/Getty Images)

Da grande ex portiere qual è stato, inevitabile chiedere a Rubinho un parere sulla girandola tra i pali rossoblù con la staffetta Martinez-Semper che ha contraddistinto la prima parte di stagione: «Effettivamente in un ruolo così delicato sarebbe stato meglio partire subito con le idee chiare. Ogni portiere ha un suo modo ed un suo stile, che anche i compagni di reparto in difesa imparano di volta in volta giocandoci insieme con continuità – racconta -. Alternando rischi di creare confusione: poi non sottovaluterei il fatto che Semper è un giocatore di proprietà, mentre Martinez è un prestito. Solitamente si fa sempre giocare il proprio giocatore, anche per una questione di crescita del club. Ho vissuto una situazione simile nella mia ultima esperienza al Genoa del 2017, quando tornai e mi giocai il posto con Lamanna. Con Mandorlini ero il titolare, ma quando tornò Juric fu Eugenio a riprendersi il posto. E ci colleghiamo al discorso di prima, perché io avevo il contratto in scadenza a giugno e si sapeva che non sarei rimasto, mentre Lamanna aveva la situazione opposta».
Rubinho, poi, si sbilancia su un giudizio relativo allo spagnolo ed il croato: «Personalmente preferisco più Semper, anche perché conosce già l’ambiente genoano da oltre un anno e soprattutto la categoria essendo più preparato mentalmente. Mi è sembrato più affidabile rispetto a Martinez in certe occasioni».
Su Alberto Gilardino allenatore rossoblù: «Ha sorpreso anche me, perché arrivava da un’esperienza poco fortunata sulla panchina del Siena in Serie C. Ha un grande futuro perché fa giocare davvero bene la sua squadra». Rubinho poi aggiunge: «Ci pensavo qualche giorno fa, in Serie A ci sono molti allenatori che sono stati giocatori in passato, come Gasperini: Palladino, Bocchetti, Juric e Thiago Motta. Non può essere un caso: ancora oggi Gasp è un riferimento per gli allenatori italiani».

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.