ESCLUSIVA, LIGAS: “Prandelli, un manager per il Genoa”

"Il mister è una persona capace di fare delle scelte che talvolta orientano il lavoro della società. Sarà fondamentale il ruolo da filtro di Perinetti" spiega il giornalista

Prandelli Romero Genoa
Prandelli catechizza Romero (foto di Genoa CFC Tanopress)

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L’uomo Prandelli, prima dell’allenatore. Una persona per bene, innamorata del proprio lavoro e del gioco più popolare al mondo. L’uomo Prandelli, prima dell’allenatore, come raccontato in esclusiva a Pianetagenoa1893.net da Franco Ligas, ex giornalista Mediaset che ha seguito tutta l’avventura fiorentina del mister bresciano.

Chi è Cesare Prandelli? «Una brava e seria persona che non si fa abbindolare dai molti maghi che ci sono nel calcio. Ha fatto una grande gavetta che gli ha permesso di superare momenti difficili in carriera. E’ un uomo forte, capace e rispettoso del lavoro altrui, dai dirigenti ai giornalisti».

Il mister è cambiato dopo l’avventura in Nazionale? «Per certi versi mi sembra più adagiato, imborghesito. Al di là delle esperienze fallimentari all’estero, tra Galatasaray, Valencia e Al-Nasr, penso che il suo ritorno in Serie A sia un’incognita. Prandelli deve valorizzare la rosa, soprattutto Piatek e Kouamé. Una delle sue migliori qualità, per fortuna inalterata, è quella di far sentire tutti al centro del progetto ottenendo un rendimento massimale anche da chi gioca poco».

Che cosa guadagna il Genoa con Prandelli? «Premetto che non avrei mai sostituito Davide Ballardini con Juric, ma la scelta insindacabile è del presidente Preziosi: è vero che mette i soldi ma non è bello giocare con i sentimenti dei tifosi. Il Grifone guadagna un manager, una persona capace di fare delle scelte che talvolta orientano il lavoro della società: ad esempio, Frey e Mutu li ha voluti lui a Firenze, mica Corvino. Per questo al Genoa sarà fondamentale il ruolo da filtro di Perinetti».

Domenica Genoa-Spal, una gara delicatissima per entrambe le formazioni. «Prandelli cercherà di dare equilibrio ai rossoblù, qualità mancata con Juric, e non solo contro l’Entella in Coppa Italia. Tra l’altro è una competizione che Prandelli non ama particolarmente: nel 2006 la sua Fiorentina perse a Genova al primo turno, segnò Greco. Il Genoa non parte da zero ma deve fare attenzione alla Spal perché sa giocare a calcio».

Alessandro Legnazzi

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