E se al Genoa tornasse Gasperini “alla Ferguson”?

Come il tecnico inglese, potrebbe essere lui il tecnico che torna in un ambiente che ha sempre amato, avendo anche libertà d’azione

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Sarebbe troppo bello pensare che si possa sempre non perdere, ma si sa il calcio, come diciamo sempre, è un fenomeno paranormale, per cui ogni tanto capita anche una sconfitta.
E’ successo anche venerdì scorso al Genoa di fronte a 30mila tifosi. Ed è strano questo comportamento del Grifo, almeno per alcuni, ma non per chi conosce le regole e le strane distorsioni calcistiche.
Il Genoa gioca bene, alla sua maniera, nel primo tempo, tiene, gioca e sciupa una delle più clamorose occasioni da gol (vedi Ekuban) che avrebbe sicuramente la gara a favore del Grifone.
Perché succedono queste cose? E’ difficile dirlo e spiegarlo, certe cose accadono e hanno poche spiegazioni, o forse molte e quindi nessuna. Si può incolpare la mancanza di concentrazione, oppure giustificarsi per aver giocato solo tre giorni prima, o ancora perché dopo un tempo, Ekuban e Retegui non hanno tenuto botta come dice Gilardino.
Gila trova curiose motivazioni, dice che «non ci si è calati dentro la partita». Tutte interessanti motivazioni, ma abbastanza banali. Meglio dire che si è perso perché si è perso e basta. Dunque vale guardare avanti, senza troppi problemi. Anche se ora arriveranno trasferte niente male a Milano (Milan) e a Roma (contro la Lupa giallorossa) oltre che, nel prossimo turno, al Ferraris arriverà il Cagliari bisognoso di punti salvezza. Quindi certi momenti dovranno ovviamente essere valutati a dovere. Ed è anche vero che se mancano alcuni punti fermi della squadra (leggi Messias, Vitinha, Malinovskyi, Bani) le cose un po’ si complicano.
Se poi vogliamo vedere anche le cose belle del primo tempo, allora ci piace ricordare la prestazione di Spence: ha contenuto bene l’avversario (Marusic), ha avuto momenti e rapidi scatti che hanno messo in difficoltà gli avversari.
Così come la conferma di Vasquez, solido difensore (sarà certamente una certezza per il futuro della società) ma anche pericoloso in avanti, gli piace cercare sempre il gol.
Retegui fa un certo effetto: fa un profondo sforzo per arrivare al gol, ci prova in ogni momento, ma ancora la sorte non lo ha accarezzato. Resta comunque uomo importante nella costruzione della squadra. I tifosi non sono certo cambiati per questa sconfitta, anzi non dimenticano cosa ha fatto finora il Genoa e cosa rappresenta nel campionato italiano, con la salvezza raggiunta già da fine febbraio.
E su questo tema, i tifosi nonostante tutto, si interrogano sempre sul futuro del tecnico e della società. L’ultima sensazione (ma solo sensazione), visto che per ora tutto tace, è che sia la società ad avere un programma preciso: cioè trovare un tecnico che gestisca, diciamo alla Ferguson, i prossimi tre anni per portare squadra e società a lambire l’Europa.
Ed ecco che, allora, qualcuno pensa a una delle infinite soluzioni che si discutono nel silenzio societario.
Ad esempio il nostro tifoso illuminato Paolo De Giovanni fa questa ipotesi: si rinuncia a Gilardino, perché potrebbe arrivare finalmente Gasperini. Tecnico di 66 anni, che ha fatto grande carriera, che è entrato in Europa diverse volte, dunque ha avuto tutte le soddisfazioni possibili: potrebbe essere lui l’uomo che torna nel suo Genoa, proprio alla Ferguson, con libertà d’azione e in grado di chiudere la carriera nel mondo che ha sempre amato, con una squadra che saprebbe plasmare molto bene, magari portandosi qualche giocatore da lui scoperto. Che ne dite di questa idea? Forze balzana, ma forse anche possibile.
Vittorio Sirianni

Gasperini Atalanta
Mister Gian Piero Gasperini (foto di Atalanta BC)
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