É assodato: finché il Genoa non avrà i suoi giocatori più significativi, non arriveranno risultati convincenti

Contro l’Empoli, usciti dal campo Messias e Malinovskyi il Grifone non è riuscito più a imporsi e a mantenere il vantaggio

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Ormai è assodato. Finché il Genoa non avrà tutti i suoi più significativi elementi, vale a dire gli uomini di qualità che caratterizzano sempre una formazione, risultati convincenti non riuscirà mai ad ottenerli.

E quindi diciamo che il pareggio colto contro l’Empoli è più che accettabile: è andata bene, poteva andare peggio, ma forse, certo anche meglio, se proprio gli uomini di qualità fossero stati tutti presenti.

La dimostrazione è che, già con Retegui in campo che ha giocato per tutta la durata della gara, con Messias che ha dimostrato di essere in forma avendo dato, ancora a mezzo servizio, un buon contributo, le cose sono andate meglio, e forse, se fosse rimasto in campo anche Malinovskyi (a Monza sarà a assente per squalifica) le cose sarebbero andate ancora meglio.

Questione di tempo, insomma, intanto è meglio di una sciocca sconfitta al 94’. D’altra parte non si può vincere sempre in casa. E’ chiaro che la gara ha visto un discreto primo tempo: il Genoa che, avendo comunque una sua coesione, poteva tranquillamente fare più di un gol (tiro di Messias stampato sulla traversa): e poi è arrivato il gol strepitoso, firmato dal “fuciliere” scelto Malinovskyi.

Peccato che, nella ripresa, tutto sia andato storto: il Genoa che è un “fenomeno paranormale” lo abbiamo sempre detto: ma è possibile che da cinque partite, ogni volta che avvengono i famosi cambi, un minuto dopo si prenda sempre un gol? Che cosa trama, chi “gufeggia” sopra la testa del povero Gilardino? Perché onestamente, questi cambi in genere non sono mai sbagliati, in quanto attuati per ragioni del tutto razionali, è perché un giocatore si infortuna o perché chiede la sostituzione.

E perché siamo al solito problema: Gila in panchina non ha tutti “uomini di qualità”. Ecco perché diciamo che quando tutti porteranno alla squadra la loro qualità chi la ha (e sono diversi) e chi non la ha, ma è dotato di altre caratteristiche, come la grinta, il coraggio, la motivazione giusta (e anche in questo caso ce ne sono parecchi) tutto andrà per il verso giusto e cioè arriveranno vittorie convincenti.

Contro l’Empoli si è vito, ad esempio, il centrocampo tergiversare, lasciare spazi notevoli alla manovra degli avversari, che tuttavia sono stati sempre bloccati dalla difesa rossoblù, la quale ad un centro punto (e qui sta un interrogativo che Gila si dovrà porre) diventa improvvisamente sfilacciata, rimanendo scoperta e permettendo a un tal Cancellieri di anticipare alla grande Vogliacco, stranamente distratto.

Eppure Gilardino, come riconosciuto da tempo, aveva dato un equilibrio tra i vari reparti, essendo stato questo il suo maggior merito: ma è evidente che se uno dei reparti non ha “qualità”, si può cadere tranquillamente nel disordine e nell’ansia più pericolosa.

Adesso la speranza è che Retegui, oltre a giocare novanta minuti, riprenda a segnare, che Messias arrivi al pieno della forma, che Malinovskyi continui a salvare il Genoa con i suoi straordinari colpi di classe e soprattutto che Gudmundsson rientri presto, cosicché con la “qualità” a far da padrone le cose andranno sicuramente meglio.

Vittorio Sirianni

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