Dopo la vittoria con l’Udinese, il Genoa inizia la caccia alla parte sinistra della classifica

Il successo in scioltezza dei rossoblù di Gilardino ha avuto un protagonista: Mateo Retegui. Spalletti può stare tranquillo, ha il centravanti per la nazionale

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Spalletti può stare tranquillo, il centravanti per la Nazionale c’è e come: si chiama Mateo Retegui e finalmente, con il gol e la prestazione di ieri sera in Genoa-Udinese, ha fatto capire di essere il vero centravanti di cui ha bisogno il calcio azzurro.

Si continua a dire che gli manca ancora qualcosa, d’accordo: ma già adesso ha caratteristiche molto spiccate, tiene alta la squadra, segna gol spettacolari da palcoscenici europei, ed è anche altruista, ha avuto una palla che poteva benissimo sbattere a rete e invece l’ha offerta al suo amico Gudmundsson, perché era giusto che anche un “killer” come l’attaccante islandese trovasse la gioia del gol.

Per ora cosa si vuole di più da Mateo? E’ chiaro che gli manca ancora qualcosa, ci mancherebbe: può ancora migliorare. Tuttavia già ora può permettersi di sperare nella convocazione in Azzurro in vista dell’Europeo e non è poco.

Rovesciata Genoa Retegui
La rovesciata vincente di Mateo Retegui (foto di Genoa CFC Tanopress)

Nelle ultime dieci partite il Genoa ha ottenuto quattro vittorie, cinque pareggi e una sola sconfitta con l’Atalanta, in totale 17 punti: questo è lo “score” che fa impazzire i tifosi. I quali, da ora, farebbero bene a smetterla di parlare di punti che mancano alla sicura salvezza e sarebbe bene che cominciassero a guardare come obiettivo la parte sinistra della classifica con un piazzamento di prestigio per il Grifone.

Ieri sera abbiamo visto che il Genoa sa giocare a calcio, cioè sa gestire la gara, come fa il gatto con il topo. La caratteristica tipica rossoblù è di trascorrere l’inizio partita con qualche attendismo, cercando di capire come gioca l’avversario. Una volta capito, si parte e comincia a recitare in bello stile. Com’è successo con l’Udinese (che non è una squadra da buttare via), sono trascorsi 20 minuti così e così e poi via, con due gol capolavoro.

Ormai il Genoa di Gilardino, oltre a giocare bene, ha abituato a certi “gesti tecnici” di assoluto rilievo. Annotiamo quelli delle ultime gare: rovesciata vincente di Ekuban, gol strepitosi di Malinovskyi e di Frendrup ed ora il gol di Mateo e quello di Bani dopo un’azione da grande squadra.

E sarebbe anche l’ora di lasciar perdere quella che si annuncia come una “telenovela”: cioè Gilardino rimane, no, se va, rinnova o non rinnova, si sta pensando se cambiarlo oppure no. Basta! Il Gila ha già detto, giustamente un po’ irritato, non fatemi più la solita domanda. Fatemi pensare solo a migliorare la squadra e motivare i miei giocatori, sarà la società che mi dirà qualcosa. Quindi aspettiamo la società. E se il club dirà “no” sa che riceverà il dissenso di tutta la tifoseria e romperà un gran bel giocattolo che il suo creatore (non a caso abbiamo chiamato Gilardino “demiurgo”) sta costruendo da oltre un anno. Ma noi crediamo che tutta la dirigenza rossoblù mostrerà grande buonsenso.

Da questa ultima gara e da ogni partita si traggono sempre interessanti novità legate al miglioramento sia della formazione sempre più coesa e ben strutturata tecnicamente, sia dei vari giocatori.

Ad esempio, Martin sulla fascia sinistra si sta rivelando giocatore di alto livello, il Messias che Gila ha scoperto nel ruolo di “percussore” offensivo sta costituendo una bella novità sperando che non si infortuni più.

E’ difficile non dare un bel voto ai singoli, meglio dare un bell’OTTO a tutta la formazione per la compattezza, la coesione e la voglia che dimostra di voler vincere e, nel frattempo, anche di far divertire i suoi immancabili oltre 30mila amici grifonati. E ora, sotto per la trasferta con l’Inter che il Grifone all’andata ha fatto soffrire.

Vittorio Sirianni

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