Luca De Prà, responsabile dei portieri del Genoa, è intervenuto durante la trasmissione tematica “We are Genoa”, in onda su Telenord, anche per parlare della crescita di Josep Martinez, recentemente riscattato dal Lipsia: «Lo spagnolo è partito come un “tre cilindri” ma ha chiuso la stagione in crescita. Ha influito il cambio tecnico durante il corso dell’anno. Le linee di gioco di mister Gilardino gli sono più adatte perché più aperte sulle fasce; poi, ha fatto molto il lavoro con i nostri preparatori dei portieri».
Sull’evoluzione del ruolo dell’estremo difensore: «Ormai bisogna parlare di funzione del portiere, non più di ruolo. Il portiere moderno non è colui che anticipa la prima giocata, bensì colui che percepisce lo sviluppo del gioco dopo essa – aggiunge De Prà – A molti tifosi corrono i brividi lungo la schiena quando la propria squadra prova l’uscita palla al piede sull’uomo marcato: è una giocata rischiosa, ma se ben fatta permette di stringere le maglie degli avversari, saltare la prima linea di pressing e avere superiorità numerica».
Infine, De Prà presenta la seconda edizione del libro “Il destino nelle mani” (De Ferrari editore), con prefazione di Gigi Buffon, che farà parte integrante della collezione del Museo del Genoa: «L’idea nacque a Roma, in maniera casuale, in un incontro con Biagio Angrisani che è il protagonista della scrittura: io ho portato gli aneddoti, lui la penna e la cultura. Biagio scrisse un libro su Garbutt, di conseguenza conosceva la storia di Giovanni. In quel periodo stavo digitalizzando gli articoli su mio nonno Giovanni per non perderli, misi i nomi ai protagonisti delle foto grazie a mia nonna che all’epoca era ancora in vita. Chi è stato De Prà? Un personaggio internazionale di grande caratura, l’indirizzo dello stadio Ferraris – Via Giovanni De Prà, numero 1 – è l’immensa traccia che ha lasciato».
