«Vogliamo fare meglio dell’anno scorso e riconciliarci col nostro pubblico». Gigi De Canio espone il suo programma per l’inzio del campionato ormai imminente durante la conferenza stampa a Villa Rostan. Il tecnico del Genoa è tranquillo, ma soprattutto ancor più misurato nelle sue dichiarazioni alla vigilia della partita contro il Cagliari di domani sera (ore 20.45) al Ferraris. «Mentalmente la nostra condizione è buona – prosegue De Canio – e tecnicamente stiamo bene, anche se non siamo ancora a livelli ottimali. La preparazione è stata molto intensa e pesante. L’aspetto fisico e psicologico migliorerà sicuramente giocando le gare che contano».
Tra scaramanzia e concretezza, De Canio prova a stilare un possibile andamento della gara di domani: «Sarebbe bello se cominciassimo subito con una buona prestazione e una vittoria per riavvicinarci in maniera più affettuosa al nostro pubblico». Non ha problemi per la rosa che non è al completo: «Non mi sono mai lamentato di nulla in vita mia. E’ chiaro che a qualsiasi allenatore piacerebbe iniziare con la rosa al completo, però questo è quasi un’utopia». E fornisce alcune indicazioni per domani: «Rossi, Jankovic e Jorquera sono abili e arruolabili». E sopratutto «non vorrei che si concentrasse tutto il peso dell’attacco su Immobile. E’ la squadra che deve aiutare ogni singolo giocatore». Su Zè Eduardo afferma che «è sereno e tranquilo così come quando è andato via». RIguardo ai rinforzi da reperire sul mercato, il tecnico spiega: «Sono certo che Preziosi riuscirà a dare qualcosa a questa squadra».
Sugli obiettivi da raggiungere De Canio ribadisce la sua filosofia: «Il tecnico deve trasmettere un sano pragmatismo alla squadra, senza parlare di obiettivi che non possono essere realistici». Rispetto alla gara dello scorso campionato disputata a Brescia, l’allenatore del Grifone sottolinea che «non siamo più spaventati e soprattutto giochiamo davanti al nostro pubblico: è tutta un’altra storia». Conclude brevemente sul Cagliari: «Ottima squadra che possiede individualità interessanti».
Marco Liguori
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