La Juventus batte il Genoa e continua la sua marcia verso lo scudetto. Il finale di questo film poteva sembrare scontato, infatti i bianconeri hanno portato a casa i tre punti confermando la previsione iniziale, ma lo svolgimento della gara non è stato quello che molti hanno pensato alla vigilia. Il grifone allo Juventus Stadium ha tenuto in mano il pallino del gioco, confezionato azioni ragionate e bloccato i tenori bianconeri, fatto eccezioni per i lampi dei singoli.
Nel primo tempo il grifone è partito con un 3-5-2, o meglio con un 3-4-1-2 con Ntcham alto a sostegno dell’attacco e in costante pressione su Marchisio, ragionatore del centrocampo avversario. I bianconeri hanno faticato a trovare spazi utili per lo sviluppo della loro classica travolgente manovra, il grifone ha coperto ogni zona nel campo ed esercitato un pressing asfissiante, costringendo spesso Bonucci e compagni a lanci lunghi per scavalcare la mediana genoana. Purtroppo, forse non momento migliore della squadra di Gasperini, Cuadrado supera Izzo e nel conseguente cross, indirizzato a Morata, De Maio ci ha messo il piede deviando la palla in rete.
Nel secondo tempo non succede molto, l’unica vera occasione da rete è capitata a Zaza ( espulso sul finale) che una volta solo in area scaraventa il pallone tra le braccia di Perin.
Juventus 1 Genoa 0: presentazione maiuscola dei rossoblu
Cosa va
Prestazione importante di Gabriel Silva: arrivato tra lo scetticismo di molti critici improvvisati, si dimostra un giocatore di affidamento
La difesa si conferma un bunker: Munoz sugli scudi
Ntcham sembra essere finalmente entrato nei meccanismi tattici della squadra: partita incoraggiante per lui
Bene il possesso palla, le azioni manovrate del grifone sono state 14 contro le 10 bianconere
Gasperini ha finalmente trovato la quadra, ora il Genoa convince e inizia a far divertire i tifosi
Cosa non va
Il risultato. Mai più bugiardo: il pareggio sarebbe stato il giusto coronamento di questa ottima prestazione
Pochi tiri da fuori, la difesa avversaria non concedeva spazi d’azione e la conclusione dalla distanza doveva essere cercata con maggiore insistenza
Pavoletti troppo isolato (complice la bravura avversaria, giusto sottolinearlo con la matita rossa)
