Correva l’anno 2015: il Genoa rimontò due reti nel primo dei due incontri con l’Atalanta disputati di martedì

Al Ferraris terminò 2-2 con i gol per i bergamaschi di Zappacosta e Morález, per i rossoblù di Iago Falque e Matri

Iago Falque Genoa

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Nel corso della loro storia Genoa ed Atalanta si sono finora incontrate due volte di martedì: il 6 gennaio 2015 e – come recupero di una partita rinviata il giorno precedente per allerta meteo rossa – il 12 dicembre 2017. In entrambe le partite, conclusesi rispettivamente con un pareggio per 2-2 e una vittoria orobica per 2-1, su una delle due panchine del “Luigi Ferraris” sedeva Gian Piero «Gasp» Gasperini: come allenatore del Genoa nella prima (che sarà rievocata in questa rubrica) e dell’Atalanta nella seconda.
Il Genoa, che aveva raccolto 26 punti nelle prime sedici giornate, si presentò all’incontro interno dell’Epifania del 2015 in sesta posizione, la stessa che avrebbe occupato alla fine del Campionato, il terzo migliore in assoluto del Secondo Dopoguerra (preceduto solamente dal quarto posto del 1990/1991 e dal quinto posto del 2008/2009).
Dopo un solo minuto di gioco il venezuelano Tomás Eduardo «el General» Rincón Hernández fece partire un tiro di sinistro a mezz’altezza da circa venticinque metri, che passò non lontano dal palo sinistro della porta degli ospiti. Cinque minuti dopo il belga Maxime Cristophe «Max» Lestienne fece partire poco dentro l’area di rigore da sinistra un dosato cross di sinistro che il brasiliano Edenilson Andrade dos Santos «Edenilson», completamente libero a sei metri dalla porta degli orobici, mandò di testa sopra la traversa. La terza occasione per i padroni di casa si presentò con un forte rasoterra di destro di Alessandro «il Dandy» Matri, fatto partire da posizione defilata a sinistra a ventidue metri dalla linea di fondo e destinato all’angolino basso destro, che venne bloccato in tuffo dal portiere Marco «l’Uomo Ragno» Sportiello. In maniera completamente inattesa l’Atalanta si portò in vantaggio al 37’ con Davide «Fulmine» Zappacosta, il quale, scattato su un lancio in profondità di Daniele Baselli verso sinistra, riuscì a prendere un metro di vantaggio su «Edenilson» e a battere con un angolato diagonale di sinistro, fatto partire a dieci metri dalla linea di fondo, Mattia «Airone» Perin, che riuscì, protendendosi in tuffo alla sua sinistra, solamente a toccare, senza mutarne l’originaria traiettoria, il pallone con la mano sinistra. Nei minuti finali del primo tempo due forti conclusioni di due calciatori argentini, il genoano Facundo Sebastián «el Torito» Roncaglia con un diagonale di destro dalla destra, all’altezza del vertice dell’area di rigore, e l’atalantino Germán Gustavo «el Tanque» Denis con un tiro di sinistro da ventuno metri da posizione centrale costrinsero i due portieri a non facili interventi (tuffo a terra sulla sua destra di Sportiello per bloccare il pallone e parata «in due tempi» – alta e a mezz’altezza –, stilisticamente non ineccepibile, ma riuscita a livello pratico, di Perin con Zappacosta in agguato).
Dopo soli tre minuti della ripresa i bergamaschi, al termine di un contropiede condotto in superiorità numerica (tre contro due), misero, grazie a un «tunnel» effettuato con un passaggio smarcante di esterno destro da Baselli, che si era impadronito del pallone, avendolo sottratto a Roncaglia, a spese dell’italo-francese Sebastien De Maio, l’argentino Maximiliano Nicolás «Maxi» Morález di fronte a Perin a soli otto metri dalla linea di fondo, defilato sulla destra, e il diagonale rasoterra di interno destro del sudamericano mandò il pallone ad infilarsi nell’angolino destro. Il Genoa reagì sùbito al doppio svantaggio, dimezzandolo dopo due minuti con una perfetta esecuzione da parte dello spagnolo Iago Falque Silva (pallone colpito con il sinistro ed indirizzato in diagonale nell’angolino sinistro, quello opposto a dove si era tuffato Sportiello) di un calcio di rigore concesso dal signor Massimiliano «Max» Irrati di Firenze per atterramento di Matri da parte del francese naturalizzato marocchino Yohan «l’Indomito» Benalouane. Dopo che Perin aveva salvato in tuffo la porta rossoblù dalla terza capitolazione su un rasoterra di destro di Morález da dodici metri destinato all’angolino destro, il Genoa pervenne al pareggio al 23’ grazie a un «tap-in» fatto con la coscia destra da Matri a due metri dalla porta nelle vicinanze del palo destro servito da un intervento acrobatico di «Edenilson», che da destra aveva approfittato di un tiro di sinistro dal limite dell’area di rigore di Lestienne, impennatosi per la deviazione con la punta del piede destro di Benalouane, che aveva cercato di opporsi in «tackle» alla conclusione del belga. Al 48’ il Genoa sfiorò la clamorosa vittoria in rimonta, quando il greco Giannis «Fetfa» Fetfatzidis lasciò partire da ventuno metri, in posizione leggermente defilata sulla destra, un forte tiro di sinistro che avrebbe mandato il pallone ad infilarsi a trenta centimetri da terra nell’angolino sinistro, se Sportiello in tuffo non l’avesse deviato sul fondo con la mano sinistra aperta.

TABELLINO
Genova, martedì 6 gennaio 2015, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 15,00
Genoa-Atalanta 2-2 [XVII giornata del Campionato Italiano di Serie A 2014/2015]
Arbitro: Irrati [Firenze]
Spettatori: 19mila circa
Marcatori: nel 1° tempo al 37’ Zappacosta (A); nel 2° tempo al 3’ Morález (A), al 5’ Iago Falque (G), al 23’ Matri (G)
Genoa (3-4-3): 1 Perin; 14 Roncaglia (dall’11’ del 2° T.: 18 Fetfatzidis), 8 Burdisso I, 4 De Maio; 21 Edenilson, 88 Rincón, 91 Bertolacci (dal 27’ del 2° T.: 20 Al. Costa), 13 L. Antonelli jr.; 24 Iago Falque, 32 Matri, 16 Lestienne (dal 40’ del 2° T.: 33 Kucka). Allenatore: Gasperini.
Atalanta (4-3-3): 57 Sportiello; 6 Bellini, 29 Benalouane, 2 Stendardo I, 93 Dramé; 22 Zappacosta, 17 Carmona, 16 Baselli (dal 35’ del 2° T.: 8 Migliaccio); 11 Morález, 19 Denis (dal 34’ del 2° T.: 9 R. Bianchi), 7 M. D’Alessandro (dal 10’ del 2° T.: 25 Spinazzola). Allenatore: Colantuono.
Note: In Gradinata Nord viene esposto lo striscione GENOANI SI NASCE E SI DIVENTA VECCHI: AUGURI!!! e nei Distinti LAVORATORI E ISTITUZIONI UNITI PER LA SALVEZZA DEL TRASPORTO PUBBLICO. UNITI SI VINCE!; sul tiro di Zappacosta (A), che sblocca il risultato, Perin (G) riesce solamente a toccare, senza mutarne l’originaria traiettoria, il pallone con la mano sinistra.

Stefano Massa
(membro del Comitato Storico Scientifico del Museo della Storia del Genoa)

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