Correva l’anno 2013: il Genoa conquistò una fondamentale vittoria al Ferraris contro l’Udinese

I rossoblù, guidati da Ballardini e in risalita dai bassifondi della classifica, prevalsero con un gol di Kucka

Kucka (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

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Dopo la sconfitta interna per 0-2 contro il Catania alla XXI giornata, la situazione in classifica del Genoa appariva molto pesante, visto che Cagliari e Pescara, che erano le ultime tra le squadre virtualmente non retrocedende, avevano tre punti in più. Venne licenziato l’allenatore rossoblù Luigi «Gigi» Delneri, che, dopo aver sostituito Luigi «Gigi» De Canio, aveva raccolto due vittorie, due pareggi e nove sconfitte, e richiamato Davide «zio Balla» Ballardini sr., che aveva nella stagione agonistica 2010/2011 già allenato la compagine rossoblù nelle ultime ventotto partite di Campionato e nel Quarto Turno Eliminatorio e negli Ottavi di Finale della Coppa Italia. L’impatto dell’allenatore romagnolo fu ottimo, con otto punti nelle prime quattro partite (di cui la terza verrà rievocata in questa rubrica), poi il Genoa ebbe una netta flessione con tre pareggi e quattro sconfitte nei successivi sette incontri per poi riprendersi nelle ultime cinque partite con due vittorie e tre pareggi, che gli garantirono la permanenza in Serie A con 38 punti (va ricordato come a facilitarla fu la penalizzazione di sei punti per il coinvolgimento nel calcioscommesse del Siena, che, pur non facendo alcun punto nelle ultime sei partite, si sarebbe trovato, essendo stato in vantaggio in casa per 1-0 fino al 39’ della ripresa all’ultima giornata contro il Milan, ad essere salvo fino a quel momento a spese del Genoa, se non fosse partito da – 6).
Grande protagonista nel primo tempo fu lo slovacco del Genoa Juraj «Kuco» Kucka, che, dopo aver sfiorato la rete al 14’ con un colpo di testa, effettuato con il «disturbo» di Gabriele Angella dal vertice destro dell’area di porta, su calcio di punizione battuto dalla «tre quarti» di destra da Cesare Bovo (il pallone andò contro la rete esterna sostenuta dal montante di destra) e al 32’ con un tiro esterno destro, su rinvio si testa del centrale difensivo friulano Maurizio «il Muro del pianto» Domizzi, a mezz’altezza da circa venticinque metri, che lambì il palo di sinistra, lo trovò, su calcio d’angolo battuto dalla sinistra dall’ungherese Dániel Töszér, al 33’ con un colpo di testa schiacciato a terra (a cui vanamente cercò di opporsi sulla linea di porta in tuffo con il petto Allan Marques Loureiro «Allan», da sei metri, dopo l’uscita alta «a farfalle» di Daniele Padelli). Dopo una bella «discesa» palla al piede, Giovanni Pasquale, liberato al 38’ nell’area di rigore genoana a sette metri dalla linea di fondo, defilato sulla sinistra da un bel tocco di esterno destro del capitano dell’Udinese Antonio «Totò» Di Natale, calciò «di prima intenzione» al volo di sinistro il pallone spiovente, mandandolo sulla parte esterna sorretta dal montante destro della porta dei padroni di casa.
Nel secondo tempo fu il Genoa ad avere al 4’ la prima occasione da rete con un calcio di punizione «ad effetto» di Bovo a venticinque metri circa dalla linea di fondo, un po’ defilato sulla sinistra, con il pallone che venne indirizzato sul «secondo palo» sotto la traversa e bloccato «in due tempi» da Padelli. Diciotto minuti dopo i rossoblù ebbero la seconda ed ultima occasione da rete della ripresa, quando, su un traversone basso dalla sinistra di Marco «SuperMarco» Borriello I, si avventò a tre metri dalla porta, ci fu una deviazione di destro, con il «disturbo» di Pasquale, del capitano Marco Rossi, che venne «stoppata» in tuffo da Padelli, il quale, però, toccò inavvertitamente all’indietro il pallone con il tacco sinistro, riuscendo, però, a recuperarlo in tuffo prima che varcasse la linea di porta. La seconda metà della ripresa venne vissuta con grande apprensione dai tifosi rossoblù, visto che gli ospiti sfiorarono per tre volte la rete del pareggio: al 24’ un’incursione sulla destra di Emmanuel Agyemang-Badu, agevolata da una «triangolazione» con il colombiano Luis Fernando «Lucho» Muriel Fruto, diede occasione al centrocampista ghanese di effettuare con l’interno destro a tredici metri dalla porta una conclusione in diagonale che mandò il pallone a sfiorare il palo destro della porta difesa dal francese Sébastien «Saracinesca» Frey I, nell’occasione protesosi in tuffo; al 47’, su traversone dalla «tre quarti» di destra di «Allan», il francese naturalizzato marocchino (il territorio da cui proviene il padre, sposato con una donna di origine algerina) Medhi Amine «Beni» Benatia El Moutaqui, inspiegabilmente lasciato solo a sette metri dalla porta, non «inquadrò» il «sette», deviando di testa il pallone sul fondo a tre metri dal palo di sinistra; al 50’, defilato sulla sinistra, all’interno dell’area di porta e a tre metri dalla linea di fondo il kazako con cittadinanza tedesca (essendo i genitori tedeschi di Russia) Alexander Merkel, al termine di una bellissima azione partita dal colombiano Muriel Fruto e proseguita dall’argentino Roberto Maximiliano «el Tuco» Pereyra e da Di Natale, calciò di sinistro sul fondo a tre metri dalla linea di fondo il pallone che avrebbe dato un grande dispiacere alla squadra nelle fila della quale aveva fatto la sua ultima apparizione settanta giorni prima.

TABELLINO
Genova, domenica 17 febbraio 2013, Stadio “Luigi Ferraris”, ore 15:00
Genoa-Udinese 1-0 [XXV giornata del Campionato Italiano di Serie A 2012/2013]
Arbitro: Calvarese [Teramo]
Marcatore: nel 1° tempo Kucka al 32’.
Genoa (3-5-1-1): 1 Frey I; 3 C. Bovo, 90 Portanova sr., 21 T. Manfredini; 7 Mar. Rossi (dal 38’ del 2° T.: 4 Ferronetti), 33 Kucka, 28 Tozser, 8 J. M. Vargas (dal 14’ del 2° T.: 24 E. Moretti), 13 L. Antonelli jr.; 91 Bertolacci (dal 30’ del 2° T.: 14 M. Rigoni), 22 Borriello I. Allenatore: D. Ballardini sr..
Udinese (3-5-2): 25 Padelli; 17 Benatia, 4 Angella, 11 Domizzi; 8 Basta, 37 Pereyra, 3 Allan, 21 A. Lazzari (dal 9’ del 1° T.: 7 Badu), 26 Pasquale (dal 33’ del 2° T.: 52 Merkel); 10 Di Natale, 77 Maicosuel (dal 7’ del 2° T.: 24 Muriel). Allenatore: Guidolin.

Spettatori: 18mila
Note: nel quadro dei festeggiamenti del 120° anniversario di fondazione del Genoa prima dell’incontro entrano in campo con facsimili dei camiciotti bianco (utilizzato nel Campionato 1898), biancoazzurro a striscioni (adottato nei Campionati 1899 e 1900) e rossoblù (inaugurato nel Campionato 1901) e della prima seconda maglia con inserti rossoblù (adottata nel 1913 e di cui ricorre, quindi, il Centanario) quattro figuranti, che portano nella mano destra bandiere rossoblù i primi due, bianca con fascia orizzontale rossoblù il terzo e bianca con metà della bandiera britannica e bianca con striscia orizzontale rossoblù nell’altra parte il quarto; osservato un minuto di raccoglimento per Imbriani, ex giocatore del Genoa nel 1999, deceduto all’età di 37 anni, venerdì 15 febbraio 2013; Merkel aveva giocato nel Genoa fino alla partita di domenica 9 dicembre 2012 persa 0-2 in casa del Pescara, in cui era stato sostituito al 12’ del 2° T. da Immobile.

Stefano Massa
(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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