Correva l’anno 1921: il Genoa vinse 1-0 nel suo primo incontro col Brescia

Il Grifone guidato da Garbutt prevalse nel finale dopo due rigori sbagliati e due pali colpiti: il gol decisivo fu messo a segno da Catto

Garbutt (Foto da Wikipedia)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Dal nostro inviato nel tempo

Quasi novantotto anni fa (era il 30 ottobre 1921) il Genoa affrontò per la prima volta assoluta il Brescia. La formazione lombarda partecipava al suo quinto campionato nella massima serie, ma in precedenza, anche quando come nel 1919/1920 aveva superato la fase eliminatoria zonale, non aveva «incrociato nel suo cammino» il Genoa. Era quello del 1921/1922 il Campionato della «scissionista» – rispetto alla Federazione Italiana Giuoco del Calcio – Confederazione Calcistica Italiana (a cui avevano aderito le grandi squadre del calcio della nostra Penisola), alla fase settentrionale (che da quell’anno si chiamava di Prima Divisione ed era inquadrato nella Lega del Nord) del quale partecipavano ventiquattro squadre suddivise in due gironi a fronte della «pletora» di sessantaquattro formazioni distribuite in tredici raggruppamenti eliminatori del campionato precedente.

Di fronte agli uomini allenati dall’inglese William Thomas «Billy» Garbutt il Brescia, tra le cui fila emerse l’esperto (quasi trentatreenne) centromediano cecoslovacco Antonin Fivebr. si schierò in maniera attendista, pronto a sfruttare le rare occasioni in contropiede (da ricordare, in particolare, quelle a sette minuti dall’intervallo avuta dal centravanti Giuseppe Tosi, con una conclusione ben bloccata da Giovanni «Ragno» De Prà e all’inizio e a metà della ripresa rispettivamente da Carlo «Carletto» Bersani II e da Adolfo Rosso II, che non colsero impreparato l’estremo difensore genoano). A metà del primo tempo i padroni di casa, che poco prima avevano colpito un palo con una «cannonata» di Celeste «Enrico» Sardi I, ebbero la possibilità di «aprire la cassaforte» bresciana, quando l’arbitro italo-brasiliano Achille Da Gama Silva Malcher II (socio dell’Internazionale Milano) ravvisò gli estremi della massima punizione in una spinta di Alessandro Bollani ai danni di Daniele «Scimmietta» Moruzzi, che stava ricevendo un ben dosato cross dalla destra dell’italo-argentino Giovanni Battista Rebuffo: capitan Renzo «il figlio di Dio» De Vecchi dovette per l’anticipata entrata in area di rigore di suoi compagni di squadra rilevata dal direttore di gara durante la sua prima esecuzione, che aveva avuto esito positivo, ribattere il calcio di rigore, che gli venne parato da Giuseppe Trivellini II (autentica «bandiera» – tanto da essere dedicatario di una via nella «Leonessa d’Italia» – del Brescia, di cui fu, diciannovenne, nella partita vinta a Torino per 3-1 contro la Svizzera, il primo rappresentante nella Nazionale Italiana, alla difesa della porta della quale avrebbe poi sommato altre sei presenze).

La ripresa sembrò nei suoi momenti salienti riproporre il «copione» del primo tempo: prima, al 19’, il centravanti rossoblù Edoardo Catto si conquistò un calcio di rigore (per atterramento da parte di Giovanni Lanfritto) che «sparacchiò» fuori (in orizzontale e in verticale) dallo «specchio» della porta, poi, al 28’, Sardi I si vide respingere una «bordata» dalla traversa e sulla mischia susseguente Trivellini II si dimostrò una volta di più degno della sua fama di ottimo portiere. I due sfortunati protagonisti delle principali occasioni genoane del secondo tempo si ribellarono alla sorte avversa, «mettendosi in società» al 35’: al termine di un’azione iniziata da Ottavio Barbieri, giunsero «a tu per tu» con Trivellini II, tuffatosi a terra, che non riuscì ad opporsi all’angolata conclusione vincente da distanza ravvicinata di Catto, che scatenò l’entusiasmo dei tifosi rossoblù, in cui si era ormai radicata la convinzione di star assistendo a una partita durante la quale gravava una «maledizione» sui loro beniamini.

TABELLINO

Genova, domenica 30 ottobre 1921, Stadio “Campo del Genoa”, ore 15,15

Genoa-Brescia 1-0 [V giornata del Girone B della Lega del Nord del Campionato della Confederazione Calcistica Italiana di Prima Divisione 1921/1922]

Spettatori: diecimila circa

Arbitro: Gama Malcher II [Milano]

Marcatore: nel 2° tempo al 35’ Catto

Genoa: De Prà; Morchio, R. De Vecchi; O. Barbieri, L. Burlando, Costella; Rebuffo, C. Sardi I, Catto, E. A. Santamaria I, Bergamino I. All.: Garbutt

Brescia: Trivellini II; Bollani, Lanfritto; Rosso I, Fivebr, Bersani II; G. Ferrero, V. Rizzi, Tosi, Rosso II, Bonardi. All.: Schöffer-Fivebr

Note: al 22’ del 1° T. R. De Vecchi (G) si fa parare da Trivellini II un calcio di rigore fatto ribattere dall’arbitro (il primo tentativo di trasformazione aveva avuto esito positivo); al 19’ del 2° T. Catto (G) tira fuori dallo «specchio» della porta (alto e di lato) un calcio di rigore; secondo un paio di fonti giornalistiche (le torinesi Il Paese Sportivo e La Stampa Sportiva, che forse avevano lo stesso redattore), che rappresentano un quinto di quelle consultate, Catto non ha segnato la rete della vittoria, perché, trovandosi davanti Trivellini II, ha passato il pallone al vero autore della segnatura, C. Sardi I

Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.