Correva l’anno 2007: Masiello segnò la sua rete decisiva contro l’Empoli

Nella sua storia il Genoa ha disputato ad Empoli un unico incontro, terminato 1-1, a livello di Serie A, che si giocò domenica 16 dicembre 2007. La neopromossa formazione rossoblù stava attraversando un periodo di crisi, contrassegnato da tre pareggi e cinque sconfitte nelle ultime otto partite, l’ultima delle quali, persa 1-3 in casa contro […]


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Nella sua storia il Genoa ha disputato ad Empoli un unico incontro, terminato 1-1, a livello di Serie A, che si giocò domenica 16 dicembre 2007. La neopromossa formazione rossoblù stava attraversando un periodo di crisi, contrassegnato da tre pareggi e cinque sconfitte nelle ultime otto partite, l’ultima delle quali, persa 1-3 in casa contro il Siena (che aveva segnato le sue reti nella prima metà del 1° tempo!) davvero sconcertante. Al “Carlo Castellani”, in una giornata ventosissima, il Genoa fu seguito da circa duemila sostenitori, cinquanta dei quali di tenera età, che rinnovarono l’esperienza, ideata e realizzata dall’Associazione Clubs Genoani, di sabato 21 maggio 2005 (match clou di Serie B, terminato ad Empoli 0-0), trascorrendo la giornata, prima a pranzo e poi allo stadio, con i coetanei empolesi, con i quali prima della partita compirono un giro della pista di atletica leggera circondante il campo di calcio e si scambiarono le sciarpe delle squadre.

Nel 1° tempo prevalsero i padroni di casa, che colpirono due pali (al 2’ con Nicola «Nick» Pozzi e al 31’ con un tiro ad effetto dal limite dell’area di rigore di Francesco «Cinquantino» Pratali, che venne poi ripreso da Pozzi, sulla cui ribattuta il portiere brasiliano Fernando Rubens Moedim «Rubinho» compì un miracoloso intervento) e passarono in vantaggio allo scadere con Sebastian «la formica atomica» Giovinco I, che sfruttò la doppia carambola di un tiro di Claudio «Principino» Marchisio da fuori area su Cesare Bovo ed Andrea Masiello, detto «Bisteccone» per le sue imitazioni del giornalista televisivo (così soprannominato) Giampiero Galeazzi, per segnare da distanza ravvicinata.

Nella ripresa si assistette al generoso forcing degli ospiti per recuperare lo svantaggio. Al 5’, su conclusione dell’honduregno Julio César «Rambo» Léon Dailey (che da due minuti aveva rilevato il franco-marocchino-senegalese Abdoulay «Bubu» Konko) non trattenuta da Daniele Balli, Giuseppe «Beppe» Sculli calciò sopra la traversa il pallone che avrebbe dato il pareggio al Genoa. Al 10’ il croato Ivan Jurić venne atterrato in area di rigore da Lino Marzoratti, ma inspiegabilmente il signor Antonio Giannoccaro di Lecce non concesse l’evidente calcio di rigore agli uomini di Gian Piero «Gasperson» Gasperini, il quale otto minuti dopo fece uscire il capitano Marco Rossi, sostituendolo con l’argentino Gabriel Luciano «Lucho» Figueroa Herrero per varare uno spregiudicato 3-4-3 con il nuovo entrato all’ala sinistra, «Super» Marco Borriello I centravanti, Sculli ala destra e Léon Dailey rifinitore. Al 42’, dopo che due minuti prima Antonio «Tonino» Buscè aveva sfiorato il raddoppio per i padroni di casa con un rasoterra di destro che aveva lambito il palo, fu proprio il centroamericano ad effettuare il cross che, «spizzato» di testa dal difensore brasiliano Gleison Pinto dos Santos «Santos» (schierato anche lui all’attacco nel convulso finale), fece arrivare il pallone a Figueroa Herrero, che inventò un colpo di tacco per un altro difensore, l’accorrente Masiello, che fece passare la sua conclusione di destro dal vertice sinistro dell’area di porta in mezzo alle gambe di Balli.

 Stefano Massa

(membro del Comitato Ricerca e Storia del Museo della Storia del Genoa)

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