Copa America, Brasile-Venezuela 2-1: finisce il sogno di Rincon

Non sarà un grande Brasile, quello di Carlos Dunga: ma in quanto a capacità di soffrire i verdeoro sono secondi solo all’Uruguay del maestro Tabarez. Il Venezuela chiude ultimo all’ultimo posto il Girone C della Copa America, surclassato da una Colombia opaca che entra nella griglia dei quarti di finale come miglior terza classificata. Tomas […]


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Non sarà un grande Brasile, quello di Carlos Dunga: ma in quanto a capacità di soffrire i verdeoro sono secondi solo all’Uruguay del maestro Tabarez. Il Venezuela chiude ultimo all’ultimo posto il Girone C della Copa America, surclassato da una Colombia opaca che entra nella griglia dei quarti di finale come miglior terza classificata.

Tomas Rincon è stato schierato come centrocampista in un 4-2-3-1 con Seijas compagno di reparto: il suo compito consisteva nel curare le linee di passaggio e di transito senza palla di Robinho (non un’impresa titanica dal momento che l’ex Milan è da tempo fuori condizione), e allargarsi sulla corsia destra per fornire copertura a Ronald Vargas. Nel primo quarto d’ora la mediana venezuelana andava in difficoltà con i vorticosi movimenti dei trequartisti brasiliani: Thiago Silva marcava il vantaggio al 9′ approfittando di un errore elementare da calcio d’angolo mentre il 2-0 di Firmino rivendicava come padre il favoloso esterno destro di Willian.

Forte del doppio vantaggio, Dunga preferiva inserire David Luiz davanti alla difesa per contenere il giro-palla della Vinotinto: all’84’ il gol di Fedor evidenziava l’errore tattico del commissario tecnico, il quale rischiava di diventare capro espiatorio nei successivi dieci minuti di paura. Rincon si dimostrava ancora un mediano moderno, capace non solo di rincorrere gli avversari, ma anche d’alzare il baricentro avvicinandolo all’attacco. Erano in molti a pensare, sbagliandosi, che senza Neymar non ci sarebbe un Brasile: l’assenza del n.10 rendeva più libera la direzione della circolazione di palla, proprio come nel Genoa dell’ultimo periodo privo di Diego Perotti.

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