COFIE: «Il mio ritorno al Genoa, club con una storia speciale»

«Che bello, sto rivivendo un mucchio di sensazioni. Ripensando ai tempi in cui, ragazzino, sognavo un giorno di giocare in Serie A a Marassi, mi dico, Isaac, hai visto che stai per farlo? Questo ha un significato speciale, come speciale è la storia del Genoa. Il club che ha portato il calcio in Italia, e […]


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«Che bello, sto rivivendo un mucchio di sensazioni. Ripensando ai tempi in cui, ragazzino, sognavo un giorno di giocare in Serie A a Marassi, mi dico, Isaac, hai visto che stai per farlo? Questo ha un significato speciale, come speciale è la storia del Genoa. Il club che ha portato il calcio in Italia, e scusate se è poco». Isaac Cofie racconta al sito ufficiale del Genoa la sua carriera nella Primavera del Genoa e il suo ritorno alla “casa madre” dopo aver militato nel Sassuolo e nel Chievo. 

A Carden Park, prosegue il centrocampista, «Divido la camera con Konatè, so quanto sia dura, cerco di dargli una mano. Aiuta e sarai aiutato, predicavano nel settore giovanile. Funziona ancora così? Mi ricordo quando io e Boakye, poi Alhassan, iniziavamo a muovere i primi passi. In tanti si presero cura di noi, una famiglia nel senso della parola». E prosegue: «Il Pape (Konatè, ndr) è un ragazzo spigliato, con grandi mezzi, africano come me. Stesse esigenze, modi di fare».

Ultima battuta per il prossimo avversario, lo Stoke City. «Probabilmente il più impegnativo, meglio affrontarle le difficoltà. La squadra sta andando bene e il mister è esigente, ma positivo e costruttivo. Io mi diverto a giocare in mezzo a giocatori così. Ognuno può insegnarti qualcosa. Non credo, però, che Lodi possa trasferirmi il suo tocco di palla».

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