Coda: «Calciatore da B? Etichetta fastidiosa. Mio figlio nella scuola calcio Genoa»

L'attaccante: «Ho lasciato Lecce soltanto perché si è presentato un club come il Genoa»

Coda Genoa
La gioia di Coda (foto di Genoa CFC Tanopress)

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«Giocatore “tipo” per la Serie B? É un’etichetta fastidiosa anche perché in passato mi dissero che oltre la Serie C non sarei potuto andare. Il record di gol Stefan Schwoch è un obiettivo che è nei miei pensieri: mi mancano 33 reti, dovrei farcela in un paio d’anni. Mi ritirerò quando il fisico non ce la farà più». Così Massimo Coda a Dazn Talks nel pomeriggio di oggi: «Sto bene a Genova, ci metto poco ad ambientarmi: spostare la famiglia era il pensiero principale. Ora che li ho sistemati, mi sento in discesa. Il mio obiettivo è quello del Genoa: vincere il campionato».

«Lapadula? É un amico, siamo partiti a rilento ma lui arriverà un gradino sotto di me. Porto il Lecce nel cuore, ho lasciato la piazza soltanto perché si è presentato un club come il Genoa. Voglio fare gol su azione, vedo che i genoani ci tengono e garantisco che li farò gioire; le mie caratteristiche sono sempre state improntate ad essere a disposizione per la squadra per farla giocare bene e segnare, se le due cose coincidono divento devastante» aggiunge Coda.

«Sono e sono stato in piazze di grande calore che esaltano le qualità di ogni calciatore. Il mio idolo è Higuain, le sue movenze sono incredibili. Da 1 a 99 valuto il mio tiro 88, la mia capacità realizzativa 85, posizionamento 80, velocità 70, tecnica 80, colpo di testa 78 (prima ero più forte, Coda ride ndr). Il giovane che più mi ha impressionato è Esposito della Spal che affronteremo sabato, mi piacerebbe giocare con Letizia del Benevento. Portanova e Vogliacco sono ragazzi giovani che sto crescendo al Genoa come faccio ogni anno con qualcuno».

Coda proviene da una famiglia calciofila: «Mio papà stava per diventare calciatore ma i miei nonni decisero che fosse più importante trovarsi un altro lavoro. Erano altri tempi. Per mia madre sono il migliore di tutti, mio padre ogni tanto mi critica. Mio figlio Saverio? É ancora piccolo, l’ho iscritto alla scuola calcio del Genoa».

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