Ciao Professore!

Sono trascorsi esattamente sette anni da quella sera maledetta in cui Franco Scoglio fu rapito da un male improvviso. Ma per tutti i tifosi genoani il Professore è sempre vivo con le sue frasi famose, con la sua verve e i suoi successi sportivi: memorabile è il derby vinto nel 2000/01. Pianetagenoa1893.net tutte le mattina […]


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Sono trascorsi esattamente sette anni da quella sera maledetta in cui Franco Scoglio fu rapito da un male improvviso. Ma per tutti i tifosi genoani il Professore è sempre vivo con le sue frasi famose, con la sua verve e i suoi successi sportivi: memorabile è il derby vinto nel 2000/01. Pianetagenoa1893.net tutte le mattina sveglia il popolo rossoblù su Facebook e su Twitter con le sue massime: le reinseriamo tutte (o quasi) in questo post. Saggezza e ironia: questo era Scoglio, un personaggio di cui si sente tanto la mancanza e non soltanto tra i tifosi del Grifone.

Tratto da fantagalla.altervista.org/home/ipse_dixit/ipse_dixit_scoglio.php

Io non faccio poesia, io verticalizzo!

– A volte penso che Gesù Cristo sia rossoblù.

– Si capisce subito quando un giocatore sa fare la diagonale del rombo.

– La vittoria non mi dà emozioni particolari ma odio la sconfitta.

– Quando perdo divento una bestia e a casa litigo con mia moglie.

– Che libidine quando perdo. La sconfitta mi esalta come le vittorie: posso riassaporare degli stimoli insostituibili.

– Lei, laggiù in fondo, mi deve ascoltare. Altrimenti io sto qui a parlare ad minchiam. (in conferenza stampa rivolgendosi ad un giornalista).

– Il Genoa è una cosa particolare, ha un Dio tutto suo…

– Ci sono 21 modi per battere un calcio d’angolo e 12 per battere una punizione.

– La Coppa Italia? Vale quanto la coppa del Nonno. La Coppa delle Coppe vale la Mitropa!

– Sono un diverso perchè non frequento il gregge: il sistema ti porta all’alienazione.

– Io non comando i giocatori, io li guido.

– Pagherei 2 biglietti per vedere Maradona.

– Tutte le mattine devo alzarmi odiando qualcuno.

– Il gol preso a Bergamo calcisticamente non esiste.

– Il presidente non esiste, la squadra non esiste e la società non esiste, ma nella maniera più assoluta: esiste solo tifoseria e tecnico.

– Se qui a Genova non vinco uno scudetto in tre anni torno a Lipari a fare l’albergatore.

Scoglio amava fare paragoni per esaltare i suoi. I tre giocatori di seguito erano nazionali tunisini in forza al Genoa:

-Bouza è tatticamente come Maldini.

– Gabsi è il Di Livio d’Africa.

– Badra è secondo solo a Baresi.

– La corsa è il nostro vaccino, la tattica esasperata la nostra minestra.

– Noi siamo il Genoa e chi non ne è convinto posi la borsa e si tolga le scarpe. Noi non siamo il Roccapepe! Che poi dove razzo sarà stò Roccapepe, magari è un paese bellissimo…

– Io i colori rosso e blu li ho nel sottopelle, capisce? Non prendo in giro nessuno quando dico che il Genoa è tra le prime 10 squadre d’Europa, come nome.

– Mi rilasso con i fumetti di Topolino e con i film western: so già che avranno un lieto fine.

– Oggi faccio un’analisi a 300 gradi, 60 gradi li tengo per me.

– Il doping è sempre esistito e i calciatori sono ignoranti, nel senso che ignorano elementi di chimica e farmacologia.

– Quando mantengo la testa sulle spalle posso combinare qualcosa di buono. Ho sbagliato due stagioni non ero lucido e mi sono prostituito.

Stagione 88/89, negli spogliatoi del Genoa:

– Ragazzi questa formazione me l’ha predetta Dio.

– Gli avversari hanno il sapore dei datteri.

– L’uomo discende dall’Africa ed è per questo che sono arrivato qui io ad allenare.

Intervista al Tg2:

– Sono un allenatore di strada, un pò prostituta, che si arrangia.

– La vita è una roulotte.

– Le caratteristiche che devono avere i miei giocatori? Senz’ altro necessitano di attributi tripallici. Quelli che hanno 3 palle fanno il pressing, quelli che ne hanno 2 giocano al calcio, quelli che ne hanno 1 fanno le partite tra scapoli e ammogliati

Tratto da Wikipedia

Il doping è sempre esistito e i calciatori sono ignoranti, nel senso che ignorano elementi di chimica e farmacologia

Io odio la Sampdoria e non perdo occasione per ribadirlo.

L’allenatore rivelazione? Quello che vince.

Lei, là in fondo, con quelle cuffie, la deve smettere sennò parlo ad minchiam

Sono un cristiano atipico, un opportunista, un Gigi Riva dell’inginocchiatoio.

Palla lunga e pedalare

Allenare più di sedici giocatori mi fa venire il mal di testa.

Il mio calcio è fatto così: 47 per cento di tecnica, 30 per cento di condizione fisica, 23 per cento di psicologia. 

Che libidine quando perdo. La sconfitta mi esalta e mi fa assaporare stimoli insostituibili. 

Ci sono ventun modi per battere un calcio d’angolo.

In campo faccio del mio peggio.

Nel calcio è bene nascondere i propri pregi. 

Giacomo Leopardi? Mi piace la sua poesia perché è chiara e indecifrabile.

Nella mia vita ho subito microtraumi da libri.

A Gullit la natura ha dato molto. E la natura va rispettata: lui deve giocare come vuole.

A Salerno non saremo ancora pronti per andare ad aggredire da Genoa. Potremo aggredire part-time…

Di me sono innamorate tantissime donne, ma la più giovane ha 70anni!

Il gol preso a Bergamo calcisticamente non esiste.

Il presidente non esiste, la squadra non esiste e la società non esiste, ma nella maniera più assoluta: esiste solo tifoseria e tecnico.

Il prossimo anno voglio una squadra-caleidoscopio

In questa società ci sono delle persone che sono delle merde a livello morale.

In questa squadra ho a disposizione doppioni, triploni, quadripliconi nello stesso ruolo.

Io come tifoso genoano voglio fortissimamente che la Samp resti in B, per poi giocarcela l’anno prossimo

Io conosco 5000 volti della gradinata nord, i nomi no ma i volti si

Io e Cagni abbiamo la fortuna di allenare due squadre di grandi tradizioni, almeno la mia, non ci sono dubbi

La classifica io non la guardo dall’alto in basso, la guardo di traverso.

La zona sporca è un accorgimento contro i buchi che può creare la zona pura. Il fuorigioco non è automatico quando lo sporco scala in avanti al posto di uno dei 4 difensori in linea.

Lui (Stroppa) deve essere il nostro Rui Costa io voglio metterlo in condizione di sfruttare tutto il suo talento. Non deve pensare a coprire, per questi compiti ci sono altri

Non me ne frega nulla di chi resta al comando del Genoa, il dottore (!) Dalla Costa o il dottore Scerni, perché devono comunque capire che non contano niente: il Genoa è della sua gente

Non volevo fare il gesto dell’ombrello. E solo il mio modo di esultare, alla Connors.

Oggi al campo deve venire un certo Zuzzurro. Ma chi è? Che cosa vuole? Che faccia ha?

Oggi faccio un’analisi a 300 gradi, 60 gradi li tengo per me.

Per venire qui a fare risultato quelli della Ternana dovranno avere tre coglioni così… (la mano sinistra indica l’ attributo in questione, la destra il numero tre, Sessarego è pallido in volto)

Primo concetto importante l’uomo non esiste, è solo un’ombra che non ci deve preoccupare. Nel nostro calcio ad essere importanti sono la palla e lo spazio. Non crediate che sia difficile, in fase difensiva a ciascuno di voi chiederò solo di imparare alcuni semplici meccanismi a scalare e di essere responsabili del proprio orticello di competenza.

Si capisce subito quando un giocatore sa fare la diagonale del rombo.

Si fondono i metalli, non i sentimenti

Sogliano di difesa ne capisce più di me. Lui era un difensore che mangiava le caviglie agli avversari. Ne avrà mandati all’ospedale 6 o 7. Non come me che ero un pulitino, una fighetta quando giocavo. Bene inteso, parlo di dilettanti. Comunque sempre più che Sacchi…”

Vede sono proprio quelli come lei che mi hanno fatto abbandonare l’Italia 6/7 anni fa… figlio mio bello, o meglio potrei dire fratello minore mio caro… o analizziamo la partita o con i se e con i ma è inutile parlare…

Il Genoa è una cosa particolare, ha un Dio tutto suo…

A volte penso che Gesù Cristo sia rossoblu.

Noi siamo il Genoa e chi non ne è convinto posi la borsa e si tolga le scarpe. Noi non siamo il Roccapepe. Che poi dove cazzo sarà ‘sto Roccapepe, magari è un paese bellissimo.

Non prendo in giro nessuno quando dico che il Genoa è fra le prime 10 squadre d’Europa come nome.

Sono un allenatore di strada, un po’ prostituta, che si arrangia.

Le caratteristiche che devono avere i miei giocatori? Senz’altro necessitano di attributi tripallici. Quelli che hanno tre palle fanno il pressing, quelli che ne hanno due giocano al calcio, quelli che ne hanno una fanno le partite fra scapoli e ammogliati.

Come vedete non ho la coppola in testa e nemmeno la lupara incartata. (Maggio ’90)

Se il Messina salirà in A compreremo due stranieri: due marocchini o al massimo due rumeni (Aprile ’87)

Un necrologio ripetuto costa 700.000 lire, noi abbiamo il privilegio di apparire gratis sulle prime pagine dei giornali. E con grossi titoli. (Agosto ’89)

Miura? (Il giocatore giapponese approdato al Genoa) Una macchietta applicata.

(Ad un raduno con i giocatori del Torino, del quale era allora allenatore): “Per noi Cravero è troppo importante. Se morisse sarebbe come se cadesse il pullman della squadra da un viadotto, tanto varrebbe ritirarci dal campionato…”

Ammiro Eriksson, un gran signore. Proprio l’esatto contrario del sottoscritto. Lui pensa solo alla sua squadra, io, invece prima di addormentarmi prego Gesù che mi dia la squadra per battere la Sampdoria.

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