Cesare Lanza: la Nazionale in difficoltà  tra biscotti, froci e scarsa dignità 

1. IL PRESUNTO BISCOTTO. Dopo il deludente pareggio con la Croazia, immediatamente anime belle e impure hanno acceso il falò delle preoccupazioni e delle ansie in merito a un presunto biscottone che potrebbe essere combinato tra Spagna e Croazia: un 2-2 tra le loro rappresentative assicurerebbe a tutte e due il passaggio ai quarti di […]


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1. IL PRESUNTO BISCOTTO. Dopo il deludente pareggio con la Croazia, immediatamente anime belle e impure hanno acceso il falò delle preoccupazioni e delle ansie in merito a un presunto biscottone che potrebbe essere combinato tra Spagna e Croazia: un 2-2 tra le loro rappresentative assicurerebbe a tutte e due il passaggio ai quarti di finale. Ebbene, fino a eventuale prova contraria, mi dissocio.  Per due buone ragioni: la prima è che si dà per scontato un nostro successo sull’Irlanda del nord. Ma quando mai? Se conosco bene Trapattoni, ancorché italiano vero, non si arrenderà facilmente, con l’orgoglio che ha, a tre sconfitte tre e di uscire a pedate dal campionato (è già matematicamente eliminato). Gli irlandesi faranno la loro onesta partita, battendosi con la tradizionale grinta atletica e con quel difensivismo e il contropiede trapattoniano, che ben conosciamo. Non sarà semplice, per la Nazionale che abbiamo visto finora, riuscire a spuntarla. Seconda ragione: dobbiamo veramente arrossire, a sospettare di “combine” Spagna e Croazia, noi italiani, nei giorni in cui proliferano, sul tema scommesse e pasticci, non solo arresti e inquisizioni, perquisizioni e avvisi di reato, ma indiscrezioni e retroscena su partite dei nostri campionati “aggiustate” in quantità industriale. Tempo al tempo. Se il misfatto ci sarà, avremo tempo per protestare e far valere eventuali diritti. Inoltre, la Spagna campione del mondo non dovrebbe “abbassarsi” a vergognosi comportamenti e anche della Croazia non c’è alcuna ragione di dubitare.  E’ comunque urgente, come ben ha scritto il Corriere dello Sport affidando l’editoriale di oggi a un insigne studioso (ripreso qui sotto), cambiare i regolamenti, per evitare tentazioni e – a volte – accordi sottobanco.

2. POCHI GOL. Il motivo del mio scetticismo a proposito della gara decisiva tra gli azzurri e gli irlandesi in salsa trapattoniana è semplice. Concordo con gli interventi critici (rarissimi, in televisione) di Fulvio Collovati e Massimo Mauro. La nostra Nazionale solo a tratti ha proposto un gioco persuasivo. E, a parte l’inconsistenza del centrocampo e la stravaganza di campioni fuori ruolo, è evidente che abbiamo grandi difficoltà a fare gol. Francamente non capisco come Prandelli abbia potuto pensare a una formazione priva di un centrattacco vero e come non voglia dare fiducia piena al nostro miglior goleador, Di Natale. Mi auguro che contro gli irlandesi, sicuramente chiusi in un bunker, la Nazionale possa risorgere, ma lo scetticismo è motivato…

3. SCARSA DIGNITA’. Come italiano che non vorrebbe fare le solite figuracce all’estero, mi sento a disagio.  Per un verso, ho scritto prima, siamo i campioni, finora insuperati e recidivi, di illeciti sportivi e non. Epperò osiamo sospettare degli altri, senza alcuna ragione: il precedente del campionato europeo 2008 non ci dà il diritto di calunniare gli altri. Ma non basta. Il povero Cassano è stato massacrato per una battuta – ha definito popolarescamente “froci” i “gay” – da stuoli di benpensanti: omosessuali (giustificabili, perchè parte in causa) e no. Ma domando e dico: superfluo sottolineare che chiunque ha diritto alla libertà e alle scelte sessuali che preferisca, l’unico confine è quello di non dare scandalo pubblico e di non far male, non violare i diritti degli altri. Ma perchè il bravo Cassano, che non ha studiato a Oxford, dev’essere tanto maltrattato solo perchè ha espresso la sua opinione con un linguaggio da bar o da marciapiede.

Vorrei sdrammatizzare… Nel bellissimo film di Ozpetek (omosessuale), “Saturno contro”, il grande Ennio Fantastichini si trova a tu per tu con una brava signora piombata a Roma da una provincia del nord. Sono in un ospedale, in camera di rianimazione c’è il protagonista, gay. Trepidanti, insieme con Fantastichini, e in attesa di notizie ci sono gli amici – alcuni omosessuali – del protagonista, Luca Argentero. La timida signora a poco a poco realizza che anche Fantastichini, con cui sta parlando, è omosessuale e azzarda: “Scusi… ma anche lei… è gay?” E Fantastichini risponde sorridendo: “No, no. Io sono frocio! Io sono all”antica…” Complimenti allo sceneggiatore e alla fulminante battuta, e aiuti coloro che riescono a non perdere il senso dell’humor. Più decisione e vigore, invece, avrebbero dovuto mostrare le nostre autorità sportive e governative di fronte a episodi davvero gravi: i fischi verso il nostro inno nazionale; i cori e i “buuu!” razzisti rivolti a Balotelli, perchè nero.

Cesare Lanza (Per gentile concessione dell’autore)

cesare@lamescolanza.com

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