Calma e sangue freddo: il Genoa deve ripartire subito dopo la batosta col Parma

Il problema per Nicola è serio: dovrà capire da dove è arrivata questa totale abulia sia fisica che psicologica nei suoi ragazzi. A Brescia non si dovrà sbagliare

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Alla vigilia della ripartenza il simpatico Perin aveva dato al suo Genoa alcune deliziose definizioni. Aveva paragonato il Genoa e il tecnico Davide Nicola ad alcuni vini nobili. 

Alla luce di quanto si è visto contro il Parma, queste definizioni lasciano qualche dubbio: il carissimo e simpatico Perin più che “champagna” sembrava un vinello della Valpolcevera (se non di peggio): mister Nicola sembrava un “cancarone” da vecchia osteria, brusco e senza anima (ha sbagliato quasi tutta la formazione e i tempi dei cambi) e infine la squadra sembrava davvero invecchiata, ma non nel bene ma nella fatica e nella stanchezza o meglio ancora nell’indifferenza.

Ora, a parte questa digressione che può lasciare il tempo che trova, resta davvero un forte interrogativo e una sorprendente realtà: perché nessuno si immaginava un simile anti-spettacolo.

Dunque, al di là delle battute, il problema per Nicola è serio: perché dovrà capire da dove è arrivata questa totale abulia sia fisica che psicologica nei suoi ragazzi, che erano stati annunciati tutti in buona forma e soprattutto in un’ottima situazione psicologica. Ecco, a nostro avviso, è possibile sia stato questo stato psicologico sbagliato a determinare la “non reazione” della squadra che ha poi influito anche sul piano fisico.

E’ nostra convinzione che il Covid-19 abbia infatti infiacchito le persone, soprattutto sul piano psicologico (si parla che il 78% degli italiani stia ricorrendo a psicologi e psichiatri per aver subito situazioni di depressione, angoscia, paura etc…) e siccome i calciatori sono uomini, non è escluso che i rossoblù abbiano vissuto i tre mesi di “Coronavirus” con queste situazioni umane che hanno colpito anche loro, tra quarantene e tamponi vari.

Sia chiaro: questa non è una giustificazione alla “non-partita”, tuttavia una riflessione in tal senso Nicola e Preziosi dovranno farla.

Che questo sia un campionato falsato, questo è fuori di dubbio: giocare le partite senza una delle componenti più significative, cioè i tifosi, è follia pura (anche se i soldi superano ogni forma di buon senso) e soprattutto squadre come il Genoa, non possono fare a meno dei propri supporter. E’ come fare una corrida senza il pubblico…

Comunque, al di là di tutte le possibili riflessioni, che ha suggerito la prima modesta partita, bisogna “ripartire” davvero. E, secondo noi, non serve criminalizzare il “tutto”: no, serve ragionare, visto che di queste situazioni il Genoa ne ha vissute tante, forse troppe.

La trasferta di Brescia può essere la nuova ripartenza, con un’attenta valutazione da parte di Nicola e di Preziosi su quello che è successo, soprattutto servendosi di quei medici specialistici che possono spiegare, dal punto di vista delle reazioni psicologiche, perché questo “vuoto” abbia colpito il rossoblù.

Vittorio Sirianni

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